SI ABBASSANO LE SERRANDE E L'INFORMAZIONE VA IN QUARANTENA

 

Si stanno "abbassando" tutte le "serrande" nell'attesa del grande evento. Già qualcuno ha cambiato casacca prima del tempo, altri si sono equidistanziati dai due contendenti nell'attesa di sapere chi vince. Il mondo dell'informazione serra le sue fila. La grande selezione delle notizie è cominciata. Non nuocere al candidato preferito è per i grandi gruppi, capaci di influenzare l'elettorato, una tentazione doverosa e irresistibile.  I problemi dei cittadini possono aspettare. Adesso serve combattere il nemico sapendo vendere bene la propria merce, sapendo far funzionare l'illusionismo dei colori. Il paese, in fondo, viene da una lunga monarchia, prima borbonica, poi sabauda, alla quale si aggiunge una rovinosa dittatura e una persistente influenza della curia romana.

Siamo gente geneticamente predisposta all'olio di ricino, al bastone e alla carota, ad avere protezione, favori, raccomandazioni.

Fin dai Borboni i nostri avi gridavano: "Francia o Spagna purché se magna".

La nostra scatola televisiva davanti al tavolo della cucina, o al divano del soggiorno, risponde ai nostri bisogni di "cittadini eremiti", tesi all'individualismo consumistico, impauriti da ogni alterità che disturba la nostra quiete, affascinati da chiunque valorizza i nostri recinti posti a difesa di case e villette spesso condonate. Mal tolleriamo quando si parla di tasse, mal sopportiamo i nostri rifiuti che giacciono più di un giorno davanti ai cassonetti per lo sciopero degli operatori ecologici.

In questo mondo che va a rotoli, tra guerre per il petrolio,  esaurimento idrico e  riscaldamento del pianeta, preferiamo l'edonismo latino, la soddisfazione dei piaceri della gola, assorbire l'induzione dei nuovi bisogni di navigatori satellitari ultima marca, di telefonini tuttofare, di epilazioni sofisticate e liposuzioni.

Ci deresponsabilizza e ci solleva il nostro essere sudditi, cittadini passivi, completamente affidati e obbedienti ai propri protettori politici di turno. Ci decolpevolizza la mancanza di etica nella politica perchè rafforza le ragioni del nostro individualismo e opportunismo quotidiano.  

Così sono stati gran parte dei nostri avi, sottomessi ai re, al papa, al duce....

 

Domenico Ciardulli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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