IL BARBONE DI MONTEMARIO
Venerdì scorso (6 marzo) il corriere della sera, in cronaca di Roma, ha pubblicato una lettera di un cittadino presumibilmente residente a Montemario. Questo lettore "spara a zero" contro un'operatrice del servizio sociale e contro un clochard che dorme nei pressi della stazione di Montemario (" straniero, ubriaco.... defeca anche davanti alla porta delle case") e scrive che data questa situazione di degrado non c'è da meravigliarsi se qualcuno ricorre all'accendino e alla benzina.
Ho replicato con la lettera che segue al giornalista che cura la rubrica del corriere, ma ancora la mia lettera non è stata pubblicata.
Caro Buccini,
Orripilante la segnalazione sul presunto degrado presso il
parcheggio della stazione di Montemario. Quella segnalazione trasuda odio e
disprezzo contro il barbone che dorme sotto il pino, contro l'operatrice del
servizio sociale che l'ha avvicinato e, in generale, contro i clochard bruciati
vivi con benzina e fiammifero che non provocherebbero più meraviglia nell'autore
della segnalazione.
So che nei pressi della stazione di Montemario vive da più
di dieci anni un clochard italiano, pieno di cultura e sensibilità. In passato è
stato appassionato di pittura e poesia. Le sue vicende familiari, la perdita di
persone care e lo sfratto lo hanno ridotto alla precarietà e alla devianza. Ma,
nel quartiere, molti cittadini gli hanno dato una mano, anzi qualcuno, tempo fa,
gli aveva procurato una vecchia macchina non funzionante per dormire al riparo.
Questo vuole anche significare che non ha mai dato fastidio e che a Montemario
esistono tante persone solidali. Credo che dovremmo aver maggiore paura di
quella gente "perbene" che, come teorizzano alcuni sociologi, sceglie come
bersaglio persone fragili e "diverse" per scaricare le proprie frustrazioni
esistenziali.
Domenico Ciardulli