Tempo di sopravvivenza: 8-13 minuti
Nell'impiccagione la perdita di coscienza è quasi immediata; la morte
avviene rapidamente
per asfissia, ad opera di un cappio posto attorno al collo e fissato ad un sostegno per
l'altro capo. Il peso del corpo, abbandonato nel vuoto o inclinato in avanti,
grava sul cappio, ne determina la chiusura e la conseguente azione comprimente
sulle vie respiratorie.
L'impiccagione lascia vari segni, sia interni che esterni: il condannato
diventa cianotico,
la lingua sporge in fuori, i bulbi oculari escono dalle orbite, vi è un solco alla cute del collo;
ci sono inoltre lesioni vertebrali e fratture interne.
IL CAPPIO AL COLLO E LO SCIOPERO DELLA SETE
ARTICOLO PUBBLICATO DA
(OSSERVATORIO) (ILBARBIEREDELLASERA)
(LIBERAZIONE)
(ILMANIFESTO)
Esportazione della democrazia, così l'avevano
chiamata i radicali l'ingerenza dei paesi occidentali nella dittatura
irachena.
Il grande "Guru" della politica italiana, campione delle battaglie civili
degli anni 70.
Il Pannella fautore, assieme a Bonino e ai radicali, dell'interventismo
militare nel golfo nella prima e seconda offensiva contro Saddam.
Il Marco, fautore assieme a Bonino dell'alleanza elettorale, politica ed economica, con Forza Italia, dalla quale è poi scaturito
l'innesto nell'area di Berlusconi, di diversi ex radicali come
Elio Vito, Peppino Calderisi, Marco Taradash e, più recentemente, di
Benedetto della Vedova.
Pannella, campione del Satyagraha, reduce di alcun bypass cardiaci al
Policlinico Umberto I, ha, a mio avviso per la prima volta,
intrapreso un
digiuno di "espiazione".
Con ritardo, e dopo la morte di circa tremila soldati americani e di quasi
duecentomila civili e dopo la barbara esecuzione con il cappio al collo di
Saddam,
probabilmente Pannella si è accorto del fallimento di quella disastrosa intuizione politica che aveva indotto Lui ed Emma Bonino a promuovere
con determinazione l'esportazione della democrazia attraverso gli
eserciti.
L'esecuzione di Saddam durante una guerra civile in corso è altra benzina
sul fuoco che restituisce vigore al linguaggio dello sterminio.
Quanto sta accadendo in Iraq oggi fa pensare a quelle parole premonitrici
pronunciate da Saddam e dal figlio alla vigilia dell'invasione di Bagdad:
"questa terra diventerà il grande cimitero dei soldati americani."
L'iniziativa "politico-spirituale" di Pannella si inserisce quindi in un
processo generale di ripensamento dei radicali, cominciato già da tempo
nella politica interna con il congedo dal centro-destra e culminato oggi in
politica estera con la presa di distanza dalle politiche militari
anglo-americane.
Che dire? Speriamo bene e auguriamo a Pannella che questo ulteriore digiuno
della sete di fine anno gli porti più felici intuizioni politiche nell'anno
2007.
Il focolaio mediorientale si allarga sempre di più mettendo a rischio
l'intera umanità.
Mai come in questo momento, a mio avviso, è fortemente necessaria una
saggezza diffusa nella classe politica e tra i cittadini.