IL SINDACO ALEMANNO RISPOLVERI QUEL PROGETTO DI RIFORMA DELLE CASE DI RIPOSO INSABBIATO DALLA GIUNTA VELTRONI

Nel 2001, la Giunta Veltroni aveva annunciato, nell'ambito del Piano regolatore sociale, un progetto di riforma gestionale delle case di riposo comunali che, però, non è mai stato attuato. Esso prevedeva l'internalizzazione dei servizi assistenziali attraverso un'azienda comunale e l'affidamento dei servizi alberghieri ad una Global Service. Quel progetto è stato inspiegabilmente insabbiato e i servizi continuano ad essere spezzettati in una miriade di appalti e convenzioni che costano al Comune di Roma una somma enorme e costituiscono una parte rilevante della spesa sociale complessiva.

Nel 1999 il Direttore Generale e l'Assessore alle Politiche sociali p.t. del Comune di Roma, aveva affidato uno studio a una Società di sondaggio e ricerca e nominato una Commissione tecnica di esperti per valutare una diversa soluzione gestionale delle Case di Riposo, finalizzata ad ottimizzare e migliorare la qualità del servizio e ad abbattere eventuali sprechi, considerato che i costi di gestione delle Case di Riposo ammontavano a circa 28 miliardi di vecchie lire l'anno e rappresentano una consistente fetta di bilancio nel capitolo dei Servizi Sociali. La Commissione di esperti nominata dal Campidoglio concludeva i suoi lavori con una relazione che è poi stata illustrata pubblicamente assieme al Piano Regolatore Sociale a Gennaio 2001 presso la Sala Congressi di via dei Frentani. Le conclusioni delle Commissioni di lavoro nominate dal Comune di Roma ipotizzavano la riforma della gestione delle Case di Riposo tramite un contratto di Servizio con  un'azienda comunale per il servizio di assistenza e animazione a favore dei residenti e il ricorso ad una "Global Service" per gli altri servizi alberghieri.

Questo progetto, frutto di un lavoro commissionato e pagato dal Comune di Roma, è rimasto chiuso in un cassetto senza un seguito deliberativo da parte della Giunta Veltroni e senza un confronto in consiglio comunale.

Il sindaco Alemanno potrebbe rispolverare e dare attuazione a quel progetto di riforma. Ne beneficerebbero le casse del comune, la qualità dei servizi e la stabilità occupazionale degli operatori.

Qual'è la situazione attuale delle case di riposo?

A) Sono ospitati poco più di trecento anziani nelle seguenti strutture che costano ogni anno al Comune di Roma dai 10 ai 15 milioni di euro con più di una decina tra appalti e convenzioni:

"Casa di riposo Roma 1", ora denominata: "Residenza Parco di Veio", in via Rocco Santoliquido 88, zona Giustiniana.

"Casa di Riposo Roma II" di via Casal Boccone 112, zona Talenti.

"Casa di riposo Roma III" di via G. Ventura 60, zona Pineta Sacchetti.

Comunità "Buozzi" di via Torre Spaccata 157, zona Casilina.

Esiste poi un'altro centro di accoglienza in via Portuense 220 denominato "Casa Vittoria", gestito in collaborazione con personale religioso e riservato a persone anziane senza reddito o particolarmente svantaggiate.

B) Gli anziani residenti nelle strutture comunali, a fronte delle diverse centinaia di posti letto disponibili, sono diminuiti progressivamente nel tempo al punto di occupare circa un terzo della capienza alberghiera effettiva. Ciò è avvenuto negli anni, sia per il numero progressivo di decessi, sia per la limitazione di nuovi ingressi, dirottati sempre di più verso case di riposo private convenzionate, con quota di spesa a carico del Comune di Roma. Un ulteriore motivo è la chiusura giudiziaria di un'ala della casa di riposo Roma 1 a seguito di ispezione dei carabinieri dei NAS nel dicembre del 2004.

Per la Casa di Riposo Roma II di via Casal boccone, 112, il Comune di Roma da oltre venti anni versava all'ENPALS, ente proprietario dell'immobile, un canone annuo di affitto di oltre due miliardi e mezzo di vecchie lire. Non sappiamo se questa situazione scandalosa ancora persista.

C) I vari servizi, alberghieri e non, delle suddette strutture comunali sono separatamente affidati con appalti a una decina di ditte diverse: Consorzi di varie cooperative per le pulizie, una ditta per la ristorazione, una ditta per lo smaltimento dei rifiuti speciali, una ditta per la manutenzione delle caldaie, una ditta per la disinfestazione, una ditta per guasti e manutenzione, una ditta per il lavaggio della biancheria, una ditta per la manutenzione degli ascensori, una ditta per i controlli di vigilanza notturna, una cooperativa per la manutenzione degli spazi esterni, due ditte individuali per i servizi di barberia e parruccheria, una cooperativa sociale per guardianìa e assistenza diurna e notturna agli anziani residenti  a Roma I, II, III e un'altra cooperativa sociale per l'assistenza a Casa Vittoria e Comunità "B.Buozzi" .

Le Case di Riposo comunali continuano tuttora ad essere gestite con l'affidamento di Servizi a queste numerose aziende appaltatrici con i conseguenti rischi clientelari e finanziari, mentre la gestione unificata attraverso un'azienda del gruppo holding Campidoglio, secondo quella ricerca istituzionale commissionata nel 1999,  potrebbe aver già fatto risparmiare alle casse comunali ingenti risorse, dando maggiore qualità al servizio e certezze contrattuali alle centinaia di lavoratori esternalizzati.

Sarebbe quindi, a nostro avviso, un buon servizio alla città di Roma se il sindaco  Alemanno e il nuovo assessore Belviso approfondissero i conti di spesa relativi alle case di riposo comunali al fine di valutare se una diversa gestione, unificata e internalizzata, non sia più efficace ed efficiente rispetto al sistema degli "appalti spezzatino".

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