QUALI CONTROLLI SU COOPERATIVE E ASSOCIAZIONI CONVENZIONATE ?

LETTERA APERTA ALL'ASSESSORE SVEVA BELVISO E AL DIRETTORE DEL V° DIPARTIMENTO DEL COMUNE DI ROMA

Gent.ma assessora Belviso, Gent.mo direttore Scozzafava,

su tutti i quotidiani di domenica 8 febbraio colpisce una notizia di cronaca romana un pò particolare. Riguarda l'arresto di un operatore sociale di una cooperativa per "detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e possesso illegale di arma da fuoco".

Cosi scrivono i quotidiani: "lavorava in una cooperativa per il recupero di tossicodipendenti ma in casa aveva creato un laboratorio per il taglio di sostanze stupefacenti, che poi vendeva. Nella sua abitazione i carabinieri hanno trovato cocaina, eroina, bilancini di precisione, una pistola, un machete e 21 coltelli a serramanico di varie dimensioni".

Se poi si approfondisce la ricerca, con i classici motori esistenti sulla rete, si arriva a qualcosa che fa impressione.

Voi, ovviamente avete gli strumenti per verificare che non si tratti di un'eclatante e casuale omonimia. Ma, qualora non si trattasse di omonimia, sui documenti che emergono da "google" il nome del personaggio arrestato coinciderebbe con il nome del rappresentante legale di un'associazione onlus che ha collaborato, e forse ancora collabora, con il V° Dipartimento del Comune di Roma e Assessorato alle Politiche sociali nel progetto "Roxanne" contro la prostituzione e la tratta.

Ovviamente tutti ci auguriamo che si tratti solamente di omonimìa perchè, se così non fosse, vorrebbe dire su due delicati problemi sociali, quello della tratta e della tossicodipendenza il Comune di Roma e/o altri enti pubblici avrebbero erogato finanziamenti e affidato servizi in mani "sbagliate" senza effettuare i dovuti controlli spettanti ai committenti istituzionali su qualifiche e progetti educativi delle associazioni affidatarie di servizi.

So bene che molti progetti sociali sono nati ai tempi della giunta Veltroni e di vostri predecessori, ma, alla luce del grave fatto di cronaca in cui un "operatore sociale" di cooperativa avrebbe tradito il proprio mandato istituzionale,  io mi chiedo e Vi chiedo, Assessore Belviso e Direttore Scozzafava, quanto segue:

1) Cosa fanno oggi Assessorato, V° Dipartimento e Municipi per garantire qualità e trasparenza nei servizi sociali convenzionati?

2) Quali sono le procedure pubbliche di controllo sulle qualifiche professionali dichiarate al momento della presentazione delle offerte e della stipula delle convenzioni e quelle poi effettivamente impiegate nel rapporto con gli utenti? Quali sono i controlli sui rapporti di lavoro esistenti all'interno delle cooperative, sul mancato utilizzo di educatori con titolo universitario, sulla continuità educativa e progettuale, sul rispetto dei diritti previdenziali, assicurativi e antinfortunistici?

Probabilmente negli appalti e nelle aggiudicazioni avrà pesato la ricerca del consenso elettorale che, spesso, tende a degradare nel selvaggio malcostume clientelare e affaristico a danno delle tante professionalità esistenti nel sociale e, di conseguenza, a danno degli utenti destinatari di servizi pubblici. Ma la sfida che, a mio avviso, due giovani amministratori possono raccogliere è quella di contribuire ad un profondo cambiamento etico nei servizi sociali ed io mi auguro che Lei, Assessora Belviso, e Lei Direttore Scozzafava, vogliate raccogliere questa sfida.

Domenico Ciardulli 

Segretario del Coordinamento Comitati Roma Nord

PUBBLICATO SU: ►http://eduprof.it/Article811.html             

                                              ► http://www.osservatoriosullalegalita.org/09/int/02/006coopsoc.htm  

http://it.groups.yahoo.com/group/associttadini/message/10671

 

 

 

 

 

 

 

 

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