Difensori e garanti dei diritti : poltrone inutili ?
 

(articolo pubblicato e commentato su Aprileonline.info e Osservatorio sulla legalità)

Siamo in un periodo in cui si parla molto dei costi eccessivi degli apparati pubblici e, con la nuova finanziaria, in parlamento come nella pubblica ammnistrazione, si è già adoperata l'accetta sugli sprechi di danaro.

Non ho certezze ma vorrei indurre ad una riflessione comune sull'idea di abolire anche tutte quelle figure pubbliche di tutela che rappresentano un costo, forse inutile, per le casse della Pubblica Amministrazione. Mi riferisco ai difensori civici, comunali, provinciali e regionali. Ai Garanti dei diritti dei detenuti, comunali e regionali. ai Garanti per l'Infanzia, comunali e regionali. Agli Osservatori per i diritti del lavoro ecc ecc.

Siamo proprio sicuri che c'è bisogno di spendere in tutti questi uffici? Il percorso che fanno i difensori civici, in fondo, lo può fare qualsiasi cittadino che si rivolge all'URP. Non basterebbe quindi ristrutturare gli uffici di relazione col pubblico? Inoltre, non credo siano una vera garanzia i "garanti" e "Osservatori dei diritti" nominati dalla Pubblica amministrazione per controllare la Pubblica Amministrazione o per sostituire le funzioni degli ispettori e pubblici ufficiali preposti.

Consideriamo poi tutte quelle associazioni di tutela che fanno parte del Consiglio Nazionale Utenti e Consumatori all'interno del Ministero delle Attività Produttive. Anch'esse ricevono aiuti e finanziamenti attraverso attività editoriali ed hanno supporti logistici dentro il ministero. Da decenni, quindi, ci sono una marea di organismi pubblici e privati, preposti e garantire i diritti dei cittadini, minori, detenuti, lavoratori, consumatori.

Ma il risultato che si rileva non è incoraggiante, lo si vede negli ospedali con la malasanità, nelle aule di giustizia con i processi interminabili, nelle carceri con i frequenti suicidi, negli uffici pubblici con politici e burocrati alla "Don Rodrigo", nelle scuole con la carenza dei professori di sostegno, nelle aziende con precarietà e ricatti.

Ha senso quindi pagare strutture, con funzione di doppioni, perfettamente impotenti? Non è una doppia beffa per i cittadini?

Domenico Ciardulli

 

 

 

 

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