IL MIRACOLO DELL'IMMACOLATA: MONTI METTE UN TETTO ALLE PENSIONI D'ORO

Non sappiamo se parlare di Spirito Santo o di mano divina, ma sembra che le lacrime della Fornero abbiano avuto un'origine soprannaturale e abbiano innescato una serie di eventi del tutto eccezionali. Uno di questi eventi è il ricongiungimento della triplice sindacale dopo sei anni di aspre divisioni. Insieme, Camusso, Angeletti e Bonanni sono diventati "indignados" tanto che da oggi saranno tutti i giorni ad oltranza davanti al Parlamento per proteggere soprattutto le pensioni e la prima casa.

Oggi è la festa dell'Immacolata concezione, sul calendario la giornata è in rosso. Potrebbe essere la giornata del miracolo e sicuramente lo sarà. Si dice che Monti, dopo aver visto il Don Giovanni alla Scala di Milano, ne sia uscito scosso e sul suo viso sia sparito il colore bianco marmoreo del tecnico e sia comparso un alone rosso e lineamenti facciali dinamici tipici dell'emozione forneriana. Oggi quando i pompieri a Piazza di Spagna raggiungeranno la statua della Madonna, Monti farà alcune telefonate per predisporre una modifica strutturale al decreto "Salva Italia" e reimpostare la manovra giungendo ad un saldo complessivo anche maggiore dei venti miliardi.

Si tratta, anzitutto, di rompere due tabù quali la tassa sui grandi patrimoni e il taglio ad alcune spese militari improprie. Passando alle pensioni, l'ispirazione mariana forse indurrà Monti a ridimensionare le pensioni d'oro (quelle che arrivano anche oltre i 12mila euro) fissando il tetto universale a 6mila euro. Si tratta in aggiunta a questo di abolire la possibilità di cumulare più redditi da incarichi per tutti i dirigenti e funzionari pubblici. Insomma, così come si è sempre tolta la pensione di reversibilità ai poveri cristi per aver superato miserabili soglie di reddito, grazie al miracolo dell'Immacolata, sarà toccata la casta dei privilegiati e non si potranno più accumulare vitalizi e pensioni, con gettoni di presenza, introiti da consulenze e da incarichi parlamentari.

C'è infatti un enorme divario tra "pensioni d'oro" e "pensioni sociali", tra pensionati eccellenti con diritto al cumulo e pensionati al minimo con divieto di cumulo. Come si fa ad impostare una manovra non distinguendo tra i privilegi acquisiti di ex parlamentari e politici, di agiati dirigenti e manager pubblici che svolgono plurimi incarichi professionali, mentre a lavoratori dipendenti con mille euro al mese non è permesso un secondo lavoro, mentre a famiglie indigenti, In base a norme inique, viene sovente revocata o ridotta la pensione di reversibilità.

Riportiamo una considerazione di un esponente sindacale dell'Inpdap: ".... assume connotati tragi-comici una situazione di questo tipo in cui persiste ill fenomeno dell’evasione fiscale (recentemente la Banca d’Italia ha dichiarato ammontante a circa 230 miliardi (16 % del PIL) e dell’evasione contributiva, dei condoni su redditi non dichiarati, sui sussidi a fondo perduto continuamente elargiti alle banche ed alle imprese. E' come se per riempire una piscina si andasse a comprare l’acqua minerale al supermercato (ogni lavoratore dipendente una bottiglia) invece di aprire il rubinetto di un’autobotte da migliaia di litri". Ed allora qual'è la motivazione che impedirebbe di porre un limite ben preciso a queste pensioni d'oro, ponendo un tetto dignitoso ( 6000 euro ?) e risparmiando così tutto il differenziale che sostanzialmente non influisce sulle possibilità e sulla vita di queste persone, ma che invece grava pesantemente sulla situazione del bilancio previdenziale italiano? Secondo i calcoli dello stesso sindacato dell'Inpdap, l'apposizione di un simile tetto alle pensioni farebbe recuperare alle sole casse Inpdap cifre come 500 milioni di euro all'anno".

E allora si compia il miracolo dell'Immacolata: Come i tre pastorelli di Fatima, Francisco Giacinta e Lucia,  così Monti, Fornero e Passera riceveranno l'illuminazione della Madonna e piangeranno insieme, spogliandosi di quella fredda armatura tecnico-bancaria-cattedratica che li aveva resi "ipovedenti" rispetto alle conseguenze di una manovra iniqua che sembra tutelare i grandi patrimoni e colpire i ceti più deboli.

Domenico Ciardulli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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