OSPEDALI DEL LAZIO E ASSISTENZA AI MALATI

Ultimamente mi è capitato di vedere qualcosa di veramente terribile. Un'anziana ricoverata da poco più di una settimana in una clinica convenzionata di Roma, lasciata in mezzo a feci e urine, con la stessa camicia da notte che indossava al momento dl ricovero. Non è una scena rara da vedere e, purtroppo, non riguarda un solo ospedale.
Mi sono chiesto quanto serve denunciare, fare nomi... e se non sia già abbastanza conosciuta questa triste realtà di alcuni ospedali pubblici e/o convenzionati. Ospedali in cui l'assistenza igienica di pazienti non autonomi è sostanzialmente delegata a parenti e badanti mentre chi ha la sfortuna di avere una pensione minima o di non avere qualche sostegno esterno, è destinato a piagarsi, sporcarsi, incrostarsi, non alimentarsi adeguatamente.
Possiamo anche immaginare quali potrebbero essere le giustificazioni del personale sanitario e infermieristico: "qui purtroppo siamo solo in due" "dobbiamo preparare la terapia e le medicazioni per 30-40 pazienti..". E gli infermieri non hanno tutti i torti quando parlano di carichi di lavoro. Ma fa rabbia vedere una persona anziana in un letto d'ospedale immersa tra feci e urine per intere giornate, con viso e mani sporche.
Condizione inevitabile perchè i bilanci delle aziende ospedaliere non permettono assunzioni di operatori socio-sanitari e infermieri? Allora sarebbe giusto che alcuni nosocomi chiudessero i battenti, sarebbe giusto che i carabinieri dei Nas iniziassero da oggi stesso un'attività ispettiva, intensiva e sistematica, negli ospedali pubblici e convenzionati per verificare se vengano rispettate le linee guida ministeriali e gli standard previsti che riguardano la qualità dell'assistenza. Basterebbe rapportare l'organico effettivamente presente in reparto, giorno per giorno, e il numero dei degenti.
Basterebbe soffermarsi un pò di più a guardare, ad ascoltare, a vedere quanta prevenzione viene fatta rispetto alle piaghe da decubito, il grado di soddisfazione dei pazienti più umili e più soli. E' triste che su queste cose si faccia finta di niente dopo anni in cui una grande quantità di risorse della Sanità regionale è stata assorbita da megascandali vari.
Così come accade in altre regioni più attente, le aziende ospedaliere e le Asl del Lazio devono cominciare a farsi un esame di coscienza e, qualora necessario, bandire al più presto concorsi per l'assunzione di nuovo personale addetto all'assistenza dei ricoverati.

LETTERA RIPRESA DA ►CORRIERE DELLA SERA (15-5-09)   ► "AVVENIRE"  (13/5/09)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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