PARCOMETRI. LE RAGIONI DEL SINDACO
ALEMANNO
Il sindaco Alemanno ha preso una posizione
chiara e differente da quella di Rutelli e di Veltroni e ha detto che i
cittadini erano vessati dalla tassa sui parcheggi.
Molto si potrebbe argomentare sugli effetti della sentenza del TAR e della nuova
delibera capitolina.
I cittadini di alcuni quartieri sono
preoccupati per la possibile invasione di automobili incoraggiata dalla gratuità
dei parcheggi al di fuori del 1° municipio. La presidente del Municipio XVII è
preoccupata per il traffico conseguente, altri cittadini ben pensanti si
allarmano per gli effetti sull'inquinamento che un maggiore afflusso di
automobili provocherà.
Non voglio assolutamente dire che non esista il problema dell'abuso
dell'automobile e che non occorra disincentivare i cittadini all'uso del mezzo
privato.
Voglio semplicemente dire che l'introduzione dei parcometri e del sistema delle
multe, per come è stata fatta, prima dalla giunta Rutelli, e poi dalla giunta
Veltroni, è stata una grande ingiustizia vessatoria e discriminatoria, uno
spartiacque tra chi poteva permettersi di pagare 1 euro l'ora e chi no.
Occorre riconoscere quindi il senso di responsabilità del sindaco Alemanno
nell'aver interrotto coraggiosamente questa iniqua politica basata sull'accesso
alla sosta in città in base alla capacità di reddito dei cittadini. Infatti la
tassa ha penalizzato le fasce meno abbienti ed ha favorito determinati ceti, in
parte felici di pagare per meglio godersi motorizzati la città, di giorno e di
notte.
Certo, ci saranno reazioni dure che punteranno sui mancati introiti, sul
maggiore caos a ridosso del centro storico. Ma occorre anche dire che non si
poteva più mantenere questa grande ipocrisia.
Quando la metropolitana chiude, quando i mezzi non sono completamente adeguati a
certi tragitti di lavoro, quando si è costretti a raggiungere per necessità
ospedali e ambulatori, l'uso dell'automobile ai costi onerosi della STA è stata
una prerogativa di diritto, non generalizzata a tutti i cittadini, ma solo ad
una parte di essi. Quelli che se lo potevano permettere. Qui sta la fragilità
etica della soluzione parcometri adottata da Veltroni e Rutelli.
Se veramente si fosse voluto tutelare l'ambiente e il centro storico allora
perché non limitarne l'accesso a tutti invece che puntare sulle strisce blu in
ogni angolo della città e quasi in ogni quartiere, sapendo che questo avrebbe
favorito, non l'ambiente e la vivibilità, ma le casse della STA e del Comune.
Il sindaco Alemanno mette il dito nella piaga quando dichiara che manca
una percentuale proporzionale di posteggi gratuiti rispetto a quelli a pagamento
così come mancano soluzioni diversificate in prossimità dei luoghi di cura. Un
principio rilevato dagli stessi giudici del TAR. Nei servizi pubblici esiste il
principio della proporzionalità della contribuzione in base al reddito. Per
questo motivo la previsione di una quota di parcheggi gratuiti, magari meno
centralizzati e meno comodi sarebbe stato quantomeno un atto di relativa equità.
In attesa che le politiche della mobilità a tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini siano completamente ridiscusse e riorganizzate, si può dire che, al momento, prescindendo da ogni altra questione sul piatto (come i rom, il gaypride, la tolleranza zero ecc..), sui parcheggi a pagamento Alemanno ha ragioni da vendere.
Domenico Ciardulli
PUBBLICATO SU ►OSSERVATORIOSULLALEGALITA ►VEJO.IT ►romacittaperta.it ►la repubblica roma.it