PIANETA CARCERE: 15 AGENTI SUICIDI NEGLI ULTIMI OTTO MESI

SAN VITTORE: OLTRE 1450 DETENUTI  A FRONTE DI 800 POSTI

E' tempo di vacanze, di sole, di mare. Molti cittadini evadono dalle città per staccare, per ricaricarsi. Ci sono altri tipi di cittadini per i quali l'estate non è sinonimo di vacanza ma di maggiore sofferenza. Si tratta dei cittadini reclusi nelle carceri italiane che sembrano stare su un altro pianeta per quanto sono distanti da noi, dai nostri pensieri. Il malessere del loro pianeta è decuplicato rispetto a quello di noi uomini liberi, che pur siamo immersi nella crisi economica e nella incertezza del nostro futuro.

A rendere spesso un inferno la vita di molti detenuti è la sproporzione esistente tra popolazione carceraria, capienza e dimensioni delle strutture e organico effettivo impiegato. Il tasso di suicidi nelle strutture penitenziarie rimane alto, forse è talmente alto che forse si preferisce non evidenziarne periodicamente i dati. Ma a suicidarsi non ci sono solo detenuti, la Uil ha comunicato che negli ultimi otto mesi si sono suicidati 15 agenti di polizia penitenziaria mentre negli ultimi tre mesi 75 loro colleghi sono stati aggrediti durante il servizio.

Qualche numero, a titolo di esempio, lo prendiamo al carcere di San Vittore di Milano, una struttura progettata nel 1865 e aperta nel 1879. Ha attualmente circa 1481 detenuti a fronte di 800 posti di capienza, più del 150% .  Spesso capita che i nuovi ingressi debbano trascorrere alcune notti in una sala d'attesa, di primo ingresso, con materassi per terra o letti di fortuna, in attesa che qualche altro detenuto venga scarcerato e liberi il suo posto in cella.  L'organico ufficiale del carcere di San Vittore è di circa 1030 unità delle quali una metà circa risulta essere stata assegnata ad uffici e ad altri compiti. Della metà restante un buon 40% è assente per motivi vari (malattia, ferie, congedi..). Ad essere effettivamente in servizio dovrebbero essere attualmente non più di 300 agenti .

Già nel novembre scorso la Procura, chiudendo l'ennesima inchiesta sul suicidio di due detenuti a massimo rischio, aveva spedito al ministero della giustizia una relazione su che denunciava «l'evidente violazione dei diritti umani dei detenuti di San Vittore». A maggio scorso un altro suicidio ma, anche in questo caso, la Procura di Milano ha chiuso l'inchiesta denunciando il degrado del carcere: i reclusi subiscono «condizioni di detenzione non degne di un Paese civile». E ancora: «Il sovraffollamento e la cronica mancanza di mezzi rendono impossibile una reale ed efficace prevenzione dei suicidi»
Il vero problema,quindi, è che la stessa struttura del carcere non rispetta «l'incoercibile diritto» di ogni detenuto «di essere custodito in un ambiente che rispetti la sua dignità, oltre che la sua salute e sicurezza».

Il direttore del carcere, Luigi Pagano, ha confermato «il sovraffollamento gravissimo soprattutto nel sesto reparto, che avrebbe 200 posti ma di fatto ospita da 400 a 500 detenuti».

Allo stesso direttore, al momento, non è rimasto altro che appellarsi al buon cuore dei cittadini per inviare aiuti (come i vestiti) alle associazioni di volontariato "Incontro e presenza", "City Angels", "Sesta Opera". Oppure a raccogliere le richieste di aiuto lanciate dai detenuti sul sito www.ildue.it .

Domenico Ciardulli

PUBBLICATO SU:      APRILEONLINE

 

 

 

Fonti: radio radicale, corriere della sera.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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