IL SANGUE DI ABDUL E LA MEDAGLIA D'ORO

Sul torace del rifugiato politico bengalese Abdul Lofit, 23 anni, ci sono passati sopra con lo scooter, nel senso che le ruote di una moto gli hanno spezzato una costola la quale gli ha bucato un polmone.

Abdul è l'ultima vittima di 12 aggressioni a sfondo razziale da ottobre 2008 ad oggi avvenute nella zona di Tor Bella Monaca. Quattro persone, tra le quali un minorenne di 12 anni, lo hanno massacrato di botte e coltellate. Un anziano intervistato da un Tg ha descritto i particolari agghiaccianti di quel pestaggio brutale compiuto a via Ravanusa.

Abdul si aggiunge ad un lungo elenco di immigrati aggrediti dove c'è il senegalese Samba, operaio di 30 anni, che ha perso un occhio dopo essere stato preso a bottigliate da un pregiudicato romano di 20 anni. C'è  Mohamad Basharat, un pakistano di 35 anni che, alla fine di marzo scorso, è stato aggredito da un altro gruppo di cinque ragazzi riportando un emorragia cerebrale, mentre sua moglie incinta ha perso il bambino per lo stress subito. C'erano stati prima due fratelli albanesi aggrediti agli inizi di marzo scorso da un gruppo di 30 persone con bastoni, spranghe e pietre.

E poi come non ricordare quelle sette bottiglie molotov lanciate la notte del 21 febbraio 2009 contro un negozio gestito da una coppia di romeni a Tor Bella Monaca. Sul muro vicino campeggiava la scritta: "i rumeni hanno infestato il quartiere".

Il sindaco Alemanno dice sempre parole appropriate nel condannare questi gesti violenti di stampo razzista ma ormai sono troppe le sue dichiarazioni di condanna, sintomo di una situazione che non è più gestibile a suon di ronde o di nuove installazioni di telecamere.

Occorre qualcosa di più forte e più incisivo. Una proposta viene automatica pensando ad un aspetto positivo di Tor Bella Monaca: quel quartiere ha espresso una campionessa del mondo di 22 anni, Alessia Filippi, medaglia d'oro nei 1500 metri di nuoto.

Sarebbe bello se la campionessa Alessia Filippi potesse impegnare un briciolo della sua fama facendo da testimonial diretta in una campagna del Comune di Roma contro la violenza razziale a Tor Bella Monaca. Se solo il sindaco Alemanno e l'assessore Belviso avessero la brillante idea di contattare la Filippi e organizzare un potente messaggio mediatico e di contatto diretto che possa entusiasmare i giovani di Tor Bella Monaca orientandoli ai sani principi multiculturali della competizione sportiva e del rispetto verso il diverso. Quindi la proposta è questa ed è diretta al Sindaco e alla medaglia d'oro di nuoto, che è anche una fan di Totti: mettete a disposizione la forza positiva dell'immagine per una causa non profit importante: la non violenza nelle periferie romane. Il ritorno sarebbe un bene grande per tutti noi.

Iniziative come queste, ripetute nel tempo secondo un programma socio-educativo strutturale, forse potrebbero equivalere al lavoro di mille carabinieri  e/o all'impiego di mille telecamere.

Questo ci auguriamo che faccia il sindaco Alemanno: attività creative e intelligenti capaci di contrastare bullismo e razzismo. E non soltanto un susseguirsi di dichiarazioni di condanna delle violenze, oppure di elogio delle forze dell'ordine quando riescono a catturare i responsabili dopo che il delitto è stato consumato.

Domenico Ciardulli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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