TRASPORTATORE TRAVOLTO E TRASCINATO PER 90 KM SULLA A1
Quattro cinque righe sui giornali
in angoletti marginali, quasi invisibili, hanno dato notizia di una orrenda
anonima morte
sull'autostrada A1 all'altezza di Colleferro. Martedì scorso, un autotrasportatore
di vini di nazionalità
albanese era sceso in corsia di emergenza dal suo furgone per verificare
l'entità di un guasto alla vettura quando un tir carico di frutta lo ha travolto
assieme al furgone, evidentemente anch'esso invisibile. Il corpo dell'operaio è
finito sulla carreggiata dove un altro tir a due piani, che trasportava
automobili, lo ha nuovamente travolto e trascinato per 90 km spargendo per il
lungo tragitto autostradale brandelli di carne di ossa e di vestiti. Un
lavoratore immigrato ucciso in maniera orrenda, tolto ai suoi cari, senza che
nessun giornale o tv ritenesse opportuno di dare uno spazio dignitoso e
umano a questo tragico evento.
Mi auguro che, attraverso la rete,si possa ridare la giusta visibilità a questa ennesima vittima della strada e del lavoro perchè tutti, in questa ricorrenza che riunisce tante famiglie, si stringano idealmente e affettivamente alla famiglia di questo lavoratore fatto a pezzi per 90 km sull'autostrada A1. All'operaio albanese e all'altro operaio tunisino di 35 anni, schiacciato e ucciso ieri dal crollo di un solaio mentre lavorava presso l'università La Sapienza, vada il nostro grande abbraccio solidale e luminoso che possa stringere forte e trasmettere forza e calore a tutti gli invisibili della terra.
Domenico Ciardulli