MODELLO ROMA UGUALE
MODELLO ITALIA?► (LEGGI)
VELTRONI SULLA TOMBA DI DON MILANI ?
Don Milani che riposa in pace
nella sua Barbiana riceve la visita di Veltroni, imminente e incombente leader
del neo Partito Democratico. Walter lo vuole omaggiare per trarne ispirazione
prima del fatidico "si" nel capoluogo piemontese? La scelta di quella tomba ha
un significato programmatico che il sindaco di Roma vuole simbolicamente
indicare al mondo cattolico e al popolo della sinistra? Ritornerà quello slogan
"I care" ispirato alla vita di quel grande educatore-liberatore della storica
scuola di Barbiana? Insomma, il sindaco buono sembra un pò ripercorrere alcune
scelte strategiche del suo predecessore Rutelli, il quale aveva capito che
"l'abito fa il monaco". Rutelli, dopo l'investitura della Quercia nella partita
per il Campidoglio, aveva scelto la via "ecclesiastica", replicando il suo
matrimonio in sede religiosa, forse per riscattare quella giovinezza "eretica"
trascorsa all'interno di un partito "anticlericale" per eccellenza.
D'altronde Veltroni, già pervaso del suo famoso buonismo, ha sempre flirtato con
la curia romana attraverso le sue politiche sociali. Esse sono state sempre
legate a filo doppio con il volontariato cattolico e con la Caritas che
costituiscono interlocutori privilegiati nel tipo di risposta da dare
all'esclusione sociale.
La stessa delega assessorile offerta da Veltroni ad un tecnico legato, dal punto
di vista parentale, al direttore di una televisione di riferimento della CEI, ha
rappresentato, a mio avviso, un'abile mossa strategica sin dall'inizio del suo
mandato.
Non c'è che dire, il sindaco Veltroni inizia bene la sua "ascesa in campo". Nel
suo percorso, però, altri sacerdoti gli hanno fatto le pulci, in qualche modo
disconfermando il messaggio mediatico che egli vorrebbe lanciare attraverso la
tomba di Barbiana.
Si tratta di Don Sardelli che, assieme ai suoi ex alunni della scuola 725, ha
scritto poco tempo fa una lettera aperta per raccontare quella città invisibile
dei diseredati e dei senzatetto accuratamente oscurata dalla Roma delle notti
bianche e dei festival cinematografici, proprio come si fa quando si nasconde la
polvere sotto un tappeto.
E sul tema della Partecipazione, tema molto caro a Don Lorenzo Milani, Veltroni,
a mio avviso, avrebbe tanto da farsi perdonare e tante penitenze da scontare per
poter entrare nelle grazie del "Don" defunto.
La sua Giunta non solo ha bypassato numerose volte il Consiglio comunale, non
solo ha ignorato proposte di deliberazione popolare firmate da migliaia di
cittadini e consegnate in Campidoglio ma, da quando ha i poteri speciali per la
mobilità, si è mosso come un carro armato contro ogni resistenza di associazioni
ambientaliste e comitati di quartiere. Italia Nostra, storica associazione
ambientalista, ha bocciato il "modello Roma" proposto con le sue politiche di
sviluppo urbanistico della città. Emblematica la scelta del megaparcheggio sotto
il Pincio. Emblematico il suo minimalismo sul tema dell'elettrosmog e la scelta
di affidare il monitoraggio dell'inquinamento elettromagnetico ad un ente in
probabile conflitto di interessi.
"Roma Si -Veltronia No" recitava un cartello di protesta sotto il Campidoglio il
14 giugno scorso. E se queste sono le premesse del successore di Prodi non ci
vuole molto sforzo per intuire quali saranno le sue posizioni sulla base di
Vicenza, sulla TAV, sul Mose di Venezia, sui termovalorizzatori.. e quale sarà
il suo rapporto con il cemento e con le industrie.
Domenico Ciardulli
►LA LETTERA APERTA DI DON SARDELLI
►MODELLO ROMA UGUALE MODELLO ITALIA?
(L'ALTRA FACCIA DELLA POLITICA DI WALTER)