Da Il Messaggero cronaca di roma

Mancano maestre e supplenti
E gli asili vanno a giorni alterni

 

 

Venerdì 23 Febbraio 2007

 

 

 

 

Asili nido che chiudono per mancanza di personale. Bimbi costretti a rimanere a casa perché le insegnanti sono malate e mancano le supplenti. Genitori costretti a lasciare il posto di lavoro due, tre ore prima della chiusura ufficiale per «impossibilità da parte del personale di continuare l’attività educativa».
Da alcuni mesi gli asili nido della Capitale vivono una situazione di “servizio a intermittenza”: con giorni in cui per mancanza di personale, gli educatori accolgono solo alcuni bimbi. E chi rimane fuori, è costretto a tornare a casa.
L’ultimo episodio è avvenuto solo ieri, a Morena, nel nido Acquarello. Più di dieci genitori sono stati costretti a far intervenire i vigili urbani del X gruppo e i carabinieri di Ciampino per far entrare i propri figli al nido. «Cinque educatori erano malati - spiegano dall’asilo - e non c’erano sostituti a sufficienza per mantenere il rapporto educatori-bambini, che per legge dovrebbe essere di uno a sei. C'erano sette bambini in esubero: 37 con 5 insegnanti. Non avevamo la possibilità di farli entrare tutti quanti». Solo dopo l’intervento delle forze dell’ordine infatti le educatrici presenti si sono assunte la responsabilità di far entrare i bimbi nell'asilo. «Volevamo aspettare le supplenti che doveva mandarci il municipio. Quando abbiamo fatto richiesta di personale, infatti, ci hanno detto che avrebbero provveduto, ma non è arrivato nessuno». Le due supplenti sono arrivate solo in tarda mattinata. «Un ritardo che il municipio stesso avrebbe giustificato - affermano i genitori - con la mancanza di personale supplente».
Ieri mattina è stata una giornata nera anche per i genitori dell’asilo “l’Isola di Peter Pan”, alla Garbatella, dove 17 genitori hanno aspettato due ore prima di poter lasciare i propri bimbi al nido, sempre per mancanza di personale. Per questo, appoggiati dalle rappresentanze sindacali di base, i genitori del Peter Pan, hanno deciso di avviare il 27 febbraio «una forte iniziativa di protesta davanti all'asilo, manifestando contro la deriva degli nidi e delle scuole dell'infanzia comunali». All’iniziativa hanno aderito anche i genitori degli altri due nidi comunali del Municipio XI.
Situazione di crisi anche per le famiglie del “Chicco di Grano”, nido dell’XI Municipio, «dove da gennaio quasi ogni giorno - racconta Paola Voca, presidente del comitato di gestione - non c’è il numero sufficiente delle educatrici. Con la conseguenza che o i bambini non entrano, o i genitori vengono chiamati a lavoro molte ore prima dell’orario di chiusura per andare a riprendere i figli».
Nei nidi di Roma insomma è scoppiato il caos: tanto che ieri con un provvedimento d'urgenza, il Comune ha sbloccato la situazione di stallo delle graduatorie per le supplenze brevi. «Da lunedì, - dichiarano gli assessori alle Politiche educative e scolastiche e alle Politiche delle risorse umane, Maria Coscia e Lucio D'Ubaldo - i municipi potranno affidare supplenze giornaliere nei casi di estrema urgenza e di rischio d'interruzione del servizio. Il provvedimento ha carattere temporaneo ed emergenziale, e si rende necessario per far fronte alle molteplici assenze per malattia di educatrici ed insegnanti verificatesi in questi ultimi giorni». I municipi disporranno quindi di più personale per le brevi assenze, potendo chiamare coloro che sono già stati ritenuti idonei a rientrare nelle graduatorie ancora in via di compilazione, di un bando pubblico già avviato.
Nonostante la risposta del comune, però la protesta non sembra voler diminuire. Proprio oggi, infatti, alle 9, davanti al dipartimento politiche del personale del comune, l'unione Sindacale Italiana Enti Locali, a cui aderiscono educatrici, ausiliari di asili nido, insegnanti e operatrici delle cooperative addette all'assistenza di alunni portatori di handicap, sciopereranno per protestare contro l'accordo sindacale siglato il 7 novembre 2006. «Un accordo che - come ha dichiarato il sindacato Usi Ait - apre la strada definitivamente ai processi di gestione esterna a Multiservizi e a Cooperative, di diversi servizi fondamentali, dalla refezione scolastica alle attività ausiliarie, dall'assistenza ai disabili fino alla gestione dei servizi educativi, che dovrebbero rimanere invece a totale gestione pubblica diretta». «Con quest’accordo inoltre - ha aggiunto - si prevede la diminuzione degli organici negli asili nido, l'eliminazione della figura dell'insegnante di sostegno e del servizio pubblico ai diversamente abili nelle scuole, con un aumento notevole dei carichi di lavoro».
Ve.Cur.