irpef 2007: Le novità per i figli a carico (tabelladetrazioni)
 

Le detrazioni per i figli non si possono più ripartire liberamente tra i genitori. E' prevista, infatti, la spartizione al 50 per cento della somma spettante tra i genitori non legalmente ed effettivamente separati.

In alternativa, e se c'è accordo tra le parti, si può scegliere di attribuire tutta la detrazione al genitore che possiede il reddito più elevato. Questa facoltà consente a quest'ultimo, nel caso di incapienza del genitore con reddito più basso, il godimento per intero delle detrazioni.
E' il caso di ricordare che l'incapienza si verifica quando tutte le detrazioni di cui un contribuente può beneficiare sono superiori all'imposta lorda. In queste situazioni, l'importo eccedente non può essere chiesto a rimborso o a compensazione di altri tributi, né è possibile riportarlo nella successiva dichiarazione dei redditi. In sostanza, parte delle detrazioni spettanti andrebbero perdute.

Nuove regole sono state introdotte anche per i coniugi separati e divorziati. In caso di separazione legale ed effettiva o di annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio, è ora disposto per legge che:

bulletse non c'è accordo tra i genitori, la detrazione spetta al genitore affidatario o, se l'affidamento è congiunto o condiviso, va ripartita al 50 per cento
bulletquando il genitore affidatario (o uno dei genitori affidatari, in caso di affidamento congiunto) ha un reddito tale da non consentirgli di usufruire in tutto o in parte della detrazione (cioè nelle ipotesi di incapienza), questa è assegnata per intero all'altro genitore.

In quest'ultimo caso, salvo diverso accordo tra le parti, il genitore che sfrutta per intero la detrazione ha l'obbligo di riversare all'altro genitore affidatario un importo pari alla maggiore detrazione fruita.    * * *

 

Un esempio di calcolo della detrazione per figli a carico
 

Coniugi con tre figli a carico maggiori di tre anni e un reddito complessivo di 30.000 euro il primo e 25.000 euro il secondo.
La detrazione teorica totale è pari a 2.400 euro (800 per figlio) da ripartire al 50 per cento tra i genitori (1.200 euro). Con l'ausilio della tabella 2, vediamo a quanto ammontano le detrazioni effettive.

Per il primo coniuge, sarà pari a 912 euro, così calcolata:

1.200 x [(125.000 - 30.000)/125.000] = 1.200 x 0,76 = 912

Per il secondo coniuge, sarà invece pari a 960 euro, così calcolata:

1.200 x [(125.000 - 25.000)/125.000] = 1.200 x 0,8 = 960

I coniugi usufruiranno complessivamente di una detrazione di 1.872 euro (912 + 960).

Se, anziché ripartire la detrazione al 50 per cento, si decidesse di attribuire la stessa al genitore con reddito più elevato, si avrebbe:

2.400 x [(125.000 - 30.000)/125.000] = 2.400 x 0,76 = 1.824

Come si può notare, la detrazione complessiva diminuisce. Pertanto, la scelta risulterebbe conveniente solo in caso di incapienza del coniuge con il reddito più basso.