NOTA PER LA
STAMPA Roma, 26 maggio 2008.
INQUINAMENTO DA URANIO
Quasi nessuno ne ha
parlato. Solo un trafiletto sul Corriere.it . Ma la notizia è apparsa il
22 maggio scorso sul più prestigioso giornale del mondo, il New York Times,
a firma di Ian Austen, e ripresa dall'International Herald Tribune - The
Global Edition of the New York Times.
Il lago Ontario, in Canada, potrebbe essere stato inquinato con uranio,
arsenico e fluoruri dalla Cameco, il più importante produttore di uranio
raffinato del mondo. Lo ha comunicato la stessa Cameco all'agenzia
canadese per la sicurezza nucleare canadese. Il caso si riferisce alla
raffineria di Uranio di Port Hope.
A luglio del 2007 era stata fermata la produzione dell'impianto UF6 dopo che era stato scoperto che uranio, e potenzialmente altri prodotti chimici, stavano entrando nel terreno sottostante all'impianto.
Da allora sono state eseguite trivellazioni in modo esteso intorno al sito per determinare dove era andato a finire il materiale fuoriuscito e per determinare il metodo appropriato di affrontare questo evento.
Sono in fase di pianificazione delle trivellazioni per confermare l'inquinamento del porto, che conduce al lago Ontario, e per rilevarne l'estensione.
La Cameco dichiara di aver speso, nel 2007, 18 milioni di dollari per affrontare questa situazione. E pianifica di spendere da 15 a 20 milioni di dollari per il 2008, oltre a 20 - 25 milioni previsti per l'ammoderamento di quella raffineria.
Il
sito di Port Hope iniziò l'attività di raffinazione durante la II guerra
mondiale, nel corso del Progetto Manhattan e attualmente raffina l'Uranio di miniera
nelle forme necessarie ai reattori nucleari per la produzione di energia
elettrica.
In altri termini, una raffineria di Uranio è il punto iniziale del
sistema nucleare di produzione di energia elettrica.
COORDINAMENTO DEI COMITATI DI ROMA NORD
Riferimenti:
http://www.iht.com/articles/2008/05/22/business/22pollute.php
http://www.cameco.com/media_gateway/news_releases/2008/news_release.php?id=225