Corriere della Sera del 12 maggio 2009
Ci
pensa il Corriere
«Quando il sindacato non aiuta gli
inquilini»
Gentile redazione, in relazione agli articoli di Ilaria
Sacchettoni del 4 maggio 2009 ('Casa l'emergenza', cronaca di Roma p.
3), noi inquilini di viale dei Colli Portuensi e di via Pincherle
vogliamo chiarire alcuni passaggi che danno adito a fraintendimenti. Noi
siamo le vittime di quell’ubriacatura liberista che per decenni ha
imperversato sulla scena politica, creando l’illusione che il problema
casa avrebbe trovato la sua soluzione rendendo tutti proprietari.
Migliaia di famiglie, vittime più o meno consapevoli di questa
suggestione, si sono indebitate. Chi ha comprato ora è sotto il tallone
delle banche, vere proprietarie della loro casa.
I nostri redditi sono quelli di lavoratori dipendenti, piccoli
artigiani, pensionati, redditi che non permettono di comprare casa.
Paghiamo da 500 a 900 euro d'affitto, senza contare le spese per
bollette e condominio. Queste stesse cifre saranno percepite dall'Ater
di Roma quando avrà acquistato i nostri appartamenti messi in vendita
dalla proprietà e non si tratta di canoni sociali.
L'Ater non fa un'operazione in perdita, anzi gli affitti andranno a
ricreare un fondo che la metterà nella condizione di aiutare altre
famiglie.
Invertendo la tendenza di questi decenni, Di Carlo ha riportando il
problema casa dentro la politica, da cui era stato espunto, con un
ambizioso progetto di ampliamento del patrimonio pubblico nella nostra
Regione fino a 200 mila unità, in modo da calmierare il mercato.
Vogliamo sottolineare con forza ed orgoglio che questo è il punto di
arrivo di due anni di lotte per il diritto all'abitare degli inquilini
che, organizzatisi in comitati, hanno perseguito in tutti i modi e tutti
i luoghi il loro obiettivo. In questa impresa, spesso disperante, chi ci
ha sostenuto e ha creduto nella nostra lotta non sono stati i sindacati
istituzionali della casa (Sunia, Unione Inquilini, ecc.), che sembrano
aver dimenticato la loro ragione sociale, ma il sindacato di base
As.I.a. RdB.
Abbandonati a noi stessi, saremmo andati ad ingrossare le fila della già
esplosiva emergenza-casa a Roma, reale (non solo 'percepita') come anche
i sindacati da lei intervistati ammettono, salvo poi considerarla una
sorta di calamità naturale come il terremoto d'Abruzzo, dimenticando che
anche questa non sarebbe stata così rovinosa se ci fosse stata un'opera
di prevenzione e controllo ( funzioni che sul piano sociale dovrebbero
svolgere loro). Infine ci piacerebbe che quei sindacati all’inizio così
pronti a tesserarci per poi constatare che nulla potevano fare per
aiutarci avessero la maturità di ammettere che c’era un’altra via
praticabile: la via che ha come suo obiettivo assicurare a tutti il
diritto all’abitare.
Gli inquilini di viale dei Colli Portuensi e
di via Pincherle