LA SOLIDARIETA'
AI TEMPI DELLA PRECARIZZAZONE
La situazione che si vive oggi nel mondo del lavoro non ha purtroppo bisogno di molte parole per essere raccontata e spiegata: un numero sempre crescente di lavoratori e lavoratrici la vive ogni giorno sulla propria pelle e ne conosce a memoria i meccanismi: i ricatti sempre più all'ordine del giorno, la frustrazione di ritmi impossibili, le paure di perdere una fonte di reddito (per quanto misero ed insufficiente ad arrivare alla fine del mese), e purtroppo anche i tanti piccoli egoismi e le logiche di assurda concorrenza che si sviluppano tra i lavoratori.
Non sempre e non tutti, però, si piegano ad accettare ricatti e situazioni che mortificano la dignità ed il rispetto.
In qualche caso capita ancora ai libertari e a chi non vuole rinunciare “a un altro mondo è possibile” di scorgere all'interno del mondo del lavoro piccoli grandi episodi in cui il senso della storia sembra invertirsi ed in cui a vincere è ancora la solidarietà e la voglia di non arrendersi alla tracotanza e all'arroganza dei padroni.
L'esperienza al call center della multinazionale Vas Europe ci sembra un episodio emblematicamente positivo e straordinariamente “inattuale”.
La solita dirigenza padronale decide il “solito” licenziamento di 4 dipendenti per il “solito” calo di lavoro. Ci si aspetterebbe il “solito” momento di delusione e la “solita” logica, da parte dei lavoratori del “si salvi chi può”.
Invece, in questa bella storia, di “solito” non c'è nulla: perché subito dopo l'annuncio dei licenziamenti, i colleghi reagiscono e con uno straordinario esempio di autorganizzazione decidono di scendere in sciopero: attenzione, non il solito sciopero di un ora che i sindacati di stato proclamano spesso per dovere di stato, ma un vero e proprio sciopero ad oltranza che si protrae per ben 14 giorni!
L'azienda
reagisce e, ovviamente, risponde da par suo: denuncia i dipendenti con una
richiesta di risarcimento danni (!!), salvo manifestare l'intenzione di fare
marcia indietro in occasione della prima udienza del processo.
Adesso i lavoratori e le lavoratrici sono in attesa del primo incontro con la
direzione aziendale per una trattativa generale che riguarderà i licenziamenti,
gli orari e le prospettive dell'azienda stessa.
Noi pensiamo che la grande dimostrazione di solidarietà e di autorganizzazione mostrato dai lavoratori (e soprattutto dalle lavoratrici in maggioranza) della Vas Europe vada non solo applaudito ed apprezzato, ma anche raccontato e generalizzato.
Pensiamo rappresenti uno bellissimo esempio di controtendenza che vogliamo socializzare e diffondere. Non solo per dare forza alla battaglia di questo gruppo di lavoratori, ma anche per trasmettere ad altre realtà del mondo del lavoro in ogni loro espressione ed organizzazione che reagire è possibile e che per farlo la solidarietà, il sostegno reciproco, la logica della battaglia collettiva, sono le basi fondamentali per poter vincere.
Come libertari e come lavoratori offriamo il massimo sostegno alla battaglia dei lavoratori della Vas Europe.
Pensiamo in particolare che sia importante sviluppare e allargare la battaglia anche ad altri call center (in particolare a quelli della stessa azienda, dislocati in diverse aree del mondo) che vivono la stessa difficile situazione di precarietà e di arroganza padronale.
La Commissione Lavoro della Federazione Anarchica Milanese - FAI