Leggi il testo dell'intervista
Qualcuno bussa alla tua porta. E' lo Stato.
Ti porta via dalla tua famiglia. Da tuo figlio di 14 anni. Ti accusa di aver
coltivato delle piantine di canapa indiana nell'orto di casa. Ti mette in cella.
Ti uccide. Non è l'Argentina dei colonnelli e neppure l'Unione
Sovietica di Stalin. E' l'Italia di Mastella e di Amato. Aldo Bianzino
è stato assassinato in carcere. Ucciso due volte. Prima dai suoi carnefici e poi
dai media che lo hanno ignorato.
La vedova di Aldo si chiama Roberta Radici. Nell'intervista che
ci ha rilasciato ha detto: "Non so cosa pensare dello Stato. Cosa pensare della
giustizia."
Post precedente: Cristo si è fermato a Capanne.
Ps: "La situazione di
questa famiglia è tragica. Abbiamo conosciuto Roberta, sua madre (91enne) e suo
figlio, un angelo nel vero senso della parola, basta osservare lui per capire
come poteva essere Aldo.
Questa famiglia, oltre alla paura, vive un disagio economico
notevole.
Roberta è malata e invalida civile al 100% (250 euro di pensione al mese!), la
madre per quanto arzilla è sempre ultranovantenne e dovresti vedere dove
abitano, praticamente isolati e indifesi.Questa è la vera emergenza, aldilà
della tragedia di Aldo, c'è da salvare una famiglia rovinata da
una vicenda oscura e oscurata. C'è da pensare ad un ragazzo che ha 14
anni e si ritrova con una madre malata e un padre che non può più
provvedere a lui.
Esiste anche un C/C postale su cui effettuare donazioni:
c/c postale n° 27113620 intestato a Roberta Radici.
Noi stiamo già facendo il possibile. Aiutateci!!!"
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