Lettera di un'immigrata all'Italia
lunedì 06 luglio 2009
Mi chiamo Amalia Hilda Tobar Barrionuevo e abito in
Italia dall'età di sette anni, da 23 anni vivo a Solofra (AV) nella condizione
di straniera col permesso di soggiorno,ma mai come oggi mi sono sentita tanto
umiliata.
Cara Italia,
ti scrivo perchè ho bisogno di raccontarti come mi sento.
Tu sai che mi sento italiana anche se non lo sono, sono arrivata qui da te a
sette anni, all'inizio è stata dura, gli stranieri nell'86 a Solofra erano pochi
e così mi sono dovuta subire le frasi razziste dei compagni di scuola, ma un pò
alla volta hanno accettato me e tutta la mia famiglia.
Alle scuole medie ho incontrato una prof di storia che odiavo, ma che mi ha
trasmesso l'amore per la città e la nazione in cui vivo, così ho trascorso gran
parte dei miei anni a battermi per migliorare le cose in questa società.
Però oggi mi sento triste, Italia, mai come oggi mi sento straniera e per di più
indesiderata.
Tra i miei amici ben pochi capiscono cosa significhi dover andare in questura
per chiedere il permesso di restare in questa terra, loro non corrono il richio
di vedersi sbattere oltre frontiera perchè questa è casa loro...ed io Italia?
Qual'è casa mia? Non lo so più.
L'Argentina l'ho lasciata piccola e in pratica non la conosco, io conosco solo
te Italia, è qua che ho studiato, vissuto, amato e pianto; eppure tra qualche
mese forse dovrò fare un test per vedere se ti conosco un abbastanza.
Italia diglielo tu ai poliziotti, Maroni e Berlusconi quanto ti conosco. Gli
puoi dire tu Italia quanto ti ami e quanto mi faccia male sentirmi disprezzata
da questo nuovo decreto sulla sicurezza?
Io non ho parole per descriverti il mio stato d'animo, ma di certo ora capisco
come si sentivano gli ebrei a dover portare la stella sul braccio, tra quanto mi
costringeranno a mettere un segno identificativo? Mi sento umiliata, privata
della mia dignità di persona, sono diversa dagli amici con cui sono cresciuta
solo perchè nata in un'altra nazione e per questo motivo devo essere
controllata: impronte digitali, fotografia, firma, 200 euro, ipermesso di
soggiorno a portata di mano.
Sempre più forte un senso di precarietà esistenziale mi invade l'anima, una
salute sempre più vacillante, la mancanza di un lavoro, lo status di immigrata
che sembra trasformarsi in status di ospite indesiderata.
Italia perchè mi fanno questo, perchè mi trattano così? Che cos'ho di diverso?
Italia mi sai spiegare il motivo di questo odio nei miei confronti da parte
degli elettori di Berlusconi?
Hanno forse dimenticato che tanti tuoi figli sono sparsi per il mondo?
Italia non è che tu riesci a spiegare loro che tutto questo non è giusto? Italia
digli che il razzismo in ogni sua forma è un pericolo per la democrazia in ogni
luogo esso venga applicato, curare i mali della società fomentando l'odio verso
determinate categorie è un abbietto modo per evitare di risolvere davvero i
problemi, in questo modo si fornisce un alibi, un capro espiatorio da
perseguitare dandogli la colpa di ogni male. Digli Italia che il razzismo trova
sempre nuovi capri espiatori, così ci si infila in una spirale di odio molto
pericolosa per tutti, oggi tocca agli immigrati come me, domani potrebbe essere
qualcun altro. Ho paura Italia, sarà perchè ho studiato troppo e ricordo che in
principio furono gli ebrei poi furono i polacchi, gay, cattolici,
disabili......Italia non credi anche tu in una nazione come te dove i governanti
tengono in scarsa considerazione le fasce deboli della società e dove a contare
è sempre e solo il profitto leggi di questo tipo siano molto pericolose?
Cerca di parlare ai cuori e alle menti dei tuoi figli Italia, insegnagli a non
pensare più con la pancia......