Caso segnalato da www.dirittisociali.org 4 giugno 2009

Roma: una città di eterne ingiustizie
 

Avere ottanta anni e vivere a Roma può non essere una cosa semplice, soprattutto se non si ha una famiglia, una casa, o entrambe le cose. La città eterna sa incantare e affascinare i turisti ma non è in grado di accogliere e di tutelare neanche una delle fasce più vulnerabili: gli anziani soli. La storia che vorrei raccontare è quella del signor C. D. classe 1929, originario di Trieste e residente a Roma (presso lo sportello della Casa dei Diritti Sociali) da diversi anni; dopo una vita fatta di viaggi, sport e belle donne si è ritrovato non più giovane, solo e senza una casa, a tutti gli effetti un senza fissa dimora. Negli ultimi mesi abbiamo visto questo signore" affondare" sempre più nel buio e nella confusione: solitudine e povertà sono cattivi compagni per un anziano. I servizi Sociali, che pure seguono il suo caso, non sono stati in grado di intervenire ed evitare che vagasse tutte le notti per strada, evitare che venisse scacciato dai vagoni dei treni, dove spesso si rifugia a dormire. È stato anche picchiato, poi ricoverato, curato, e una volta dimesso, è tornato per strada. Abbiamo segnalato il caso anche alla Sala Operativa Sociale del Comune di Roma, per cercare di trovargli un posto per dormire, ma con nostro grande stupore, ci siamo sentiti dire di no! Mi chiedo a cosa servano tutti questi servizi, definiti sociali, di cui il comune si fregia, se poi un ottantenne viene lasciato in mezzo alla strada, senza tutele e senza quello di cui ha più bisogno: un tetto sopra la testa.

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Riportiamo quanto sopra per chiedere all'Assessore Sveva Belviso come mai, in risposta a questo caso segnalato dalla Casa diritti sociali, non sia stata data una risposta alloggiativa nelle strutture per anziani di via Portuense 220 o di via Santoliquido 88 che pure hanno disponibilità di posti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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