FONTE http://www.provincialatina.tv/news/dett.aspx?id=21962
Politiche sociali. Mariani: Una nuova stagione per il welfare del Lazio
Roma (25/07/2008)
- "L'incontro con la delegazione dell'Ordine degli
Assistenti Sociali che si è svolto questa mattina in Commissione, rappresenta
una prima importante tappa verso la definizione di un nuovo impianto per la
politiche sociali della nostra Regione". Lo ha dichiarato Peppe Mariani,
Presidente della Commissione Politiche Sociali della Pisana, a margine
dell'audizione con i rappresentanti dell'Ordine degli Assistenti sociali della
Regione Lazio.
"La discussione - spiega Mariani - ha avuto a tema la presentazione di una bozza
di proposta di legge elaborata dall'ordine stesso in materia di politiche
socio-assistenziali. Spesso si piange miseria rispetto alle politiche di Welfare,
quando invece ciò che è necessario è mettere a sistema le risorse già presenti e
le competenze che già in questo campo hanno dato prova di grande serietà ed
efficienza. Significativo in questo senso è il fatto che la Regione Lazio
annualmente non spende il 35-40% del Fondo Sociale nazionale.
"Il problema centrale - continua Mariani - rilevato dagli interventi di Luigi
Colombini (Docente di Legislazione e organizzazione dei servizi sociali
dell'Università Roma 3), Maria Laura Capitta (Presidente dell'Ordine degli
Assistenti Sociali del Lazio), Gemma Azuni (Dirigente del dipartimento di
Politiche Sociali della Provincia di Roma) ed Eugenio De Crescenzo
(Vicepresidente dell'AGCI Lazio) è quello di arrivare in tempi brevi alla
definizione di un Testo Unico sulle politiche socio-assistenziali che riordini
tutta la materia attraverso una definizione precisa dei ruoli istituzionali,
delle funzioni amministrative e delle professionalità del settore".
"È arrivato il tempo di abbandonare la logica dei finanziamenti a pioggia che
oltre a non raggiungere gli obbiettivi che si propongono spesso rischiano di
moltiplicare inutilmente interventi che necessiterebbero solo di essere
coordinati ed ottimizzati. L'idea forza su cui costruire un percorso di
confronto ed elaborazione con le parti sociali ed istituzionali, è da una parte
quella di pensare il cittadino utente nella sua globalità e dall'altra quella di
progettare le politiche sociali attraverso un'idea complessiva di benessere,
qualità della vita ed autonomia dei cittadini".
"L'aver spesso relegato gli interventi di questo tipo a una logica emergenziale
e ragionieristica ha finito infatti col produrre effetti di pura e semplice
sanitarizzazione dei problemi quando non addirittura di esclusione sociale -
prosegue Mariani - Il confronto di questa mattina ci ha quindi messo sulla
giusta strada: valorizzare le buone pratiche che pure il nostro territorio vanta
e coinvolgere i soggetti che su vari livelli, lavorano e conoscono il settore".
"Per questo - conclude Mariani - prima di procedere a piani di riparto dei
fondi, occorrerebbe elaborare una programmazione complessiva degli interventi
sociali che prevedano azioni coordinate di valutazione, controllo sui territori
e nelle relazioni tra gli enti amministrativi e formazione e valorizzazione
degli operatori. La situazione di questi ultimi infatti desta grande
preoccupazione: è indecente condannare alla precarietà professionale coloro che
svolgono un lavoro di "cura alla persona". L'intermittenza della prestazione
infatti non solo lede la necessaria continuità degli interventi di assistenza e
la possibilità di costruire relazioni significative con l'utenza, ma nei fatti
compromette la riuscita del servizio stesso. Per questo è necessario ripensare
complessivamente le politiche del settore attraverso un confronto serrato che
sappia attraversare tutti i livelli in cui si estrinseca l'intervento e che
sappia mettere al centro la soddisfazione dei cittadini. In questo senso
l'incontro di questa mattina con l'Ordine degli Assistenti Sociali è un primo
passo decisivo verso una nuova stagione delle politiche di Welfare della Regione
Lazio".