Vi allego l'importante lavoro svolto da Enrico Giardino sull'inchiesta di REPORT- Oggi c'è la notizia straordinaria della Procura che continua la sua inchiesta chiedendo copia di tutti gli atti che riguardano il Piano Regolatore. Diventa essenziale raccogliere al più presto tutte le documentazioni che hanno elaborato associazioni e comitati sugli scempi compiuti o futuri e consegnarli alla Procura prima di andare in vacanza dopo un'eventuale conferenza stampa di tutti noi.

Vi ricordo nuovamente l'esigenza di raccogliere fondi da mettere in comune perchè sia il ricorso al TAR che la riproduzione di documenti costano molto e le associazioni ed i comitati che fanno le battaglie non ricevono mai aiuto pubblico da nessuna amministrazione sia essa di sinistra o di destra.

Mirella Belvisi

 

 

I Re di Roma” - Report (RAI 3) del 4-5-2008

  commento e sintesi di E. Giardino (Forum DAC)

 

Report (Gabanelli-Mondani su RAI 3) ha condotto un coraggioso e documentato servizio di inchiesta- denuncia sulla politica urbanistica e sociale condotta a Roma dai sindaci Rutelli e Veltroni.

Ha fatto parlare i comitati popolari che si battono da anni contro la cementificazione della città, contro le violazioni al piano regolatore, contro la speculazione edilizia ed abitativa, contro le violazioni delle stesse delibere comunali e delle direttive europee sui diritti di informazione e partecipazione dei cittadini.

Si spiega così la sconfitta elettorale di Rutelli e del centro sinistra a Roma dopo 15 anni. Questa volta la documentata denuncia di Report- anche riduttiva- ha smosso la censura mediatica per la denuncia avanzata dall’assessore all’urbanistica Morassut. Ma i guasti di Veltroni a Roma investono in questi giorni gli arbitri sulle aree di sosta e su richieste illegittime e canagliesche della Equitalia Serit S.p.A con un contenzioso di oltre 700.000 denunce dei cittadini vessati ingiustamente.

 

Cosa ha documentato Report , con dovizia di prove ?

 

In primo luogo la cementificazione selvaggia della città -70 ml di metricubi- attuata dai grandi costruttori romani- Caltagirone ,Toti, Ligresti ed altri- in dispregio del piano regolatore ed in accordo con le giunte di centro-sinistra che hanno governato la città per 15 anni. Una cementificazione dannosa ed inutile per una serie di motivi : crescita demografica nulla; migliaia e migliaia di abitazioni sfitte , invendute o inutilizzate; impossibilità per le giovani coppie di pagare prezzi speculativi di vendita e di locazione…

I nuovi insediamenti sono anche privi di infrastrutture e di servizi per i cittadini che vi abitano: generano solo rendite parassitarie ai loro proprietari (banche, immobiliare e costruttori) che lucrano anche sul business dei terreni, grazie alle variazioni di  destinazione d’uso ed ai bassi costi di acquisizione. Un appartamento popolare alla Bufalotta di 50 mq è costato 318.000 euro (6400 euro/mq). Un affare speculativo che  ha sfruttato anche la speculazione monetaria dell’euro con il raddoppio dei prezzi di vendita e di affitto.

I trucchi con i quali tutto questo è avvenuto hanno nomi diversi – accordi di programma, centralità,ecc. – ma la sostanza speculativa rimane tutta, nel rapporto rendita privata – copertura pubblica.

Gli accordi di programma sono deroghe arbitrarie e furbesche - oligarchiche ed irregolari- alle norme del piano regolatore vigente, concesse “a pioggia” su richiesta dei costruttori. Una manna per banche, immo- biliari e costruttori, che non rispettano neppure gli impegni promessi in fase di appalto.

Le centralità urbane – absit iniura verbis – sono false promesse : piccole città con “tanto verde,case,uffici e servizi pubblici”. In realtà abitazioni di alto costo prive di infrastrutture con soli “centri commerciali privati”.

Promesse fasulle che però servono per speculare sui prezzi di vendita e di affitto. Qui i trasporti sono ,al massimo, raccordi autostradali che costringono all’uso dell’auto privata.

L’esempio citato è quella della Bufalotta dove l’accordo di programma ha convertito 1 ml di metricubi

da “uffici” a residence ( 6 ML di euro = 12.000 ML di lire). Per questo scambio il costruttore (Toti) verserà al Comune di Roma 80 ml di euro. Ma ci vorranno 600 ml di euro per costruire i 4 Km di metro B1 prolungata fino a Bufalotta. Nella stessa area, si consente poi un ampliamento dei volumi per costruire un nuovo polo dell’Università LUISS (privata. Si tratta di una zona “vincolata a tutela integrale” per decreto ministeriale(G1, parco storico della valle del Tevere), qui aggirato. Inoltre, poiché il costruttore- Lamari appalti- non riesce a “garantire” il verde ed i parcheggi promessi, verserà al Comune 8 ml di euro, mentre ne guadagnerà 150 ml. Altro scandalo edilizio riguarda i capannoni della “nuova fiera di Roma” (3 ml di metricubi su 300 ettari ). Anche qui una variante di programma al piano regolatore.

Altro caso , quello del costruttore Scarpellini : chiede un incremento di 670.000 metricubi rispetto ad 1,8 ml di metricubi totali della centralità .In cambio offre solo 50 ml di euro una tale lucrosa variazione.

Lo stesso Scalpellini- sia pure con ritrosia- confessa in onda l’entità dei suoi guadagni : comprò la Romanina nel 1990 a 160 ML di lire (80 ml di euro); oggi – dice- vale 5-6 volte di più .

I conti reali li fa il conduttore Mondani : 420 Ml di euro, che diventano 670 ml di euro se gli sarà concesso l’aumento  richiesto di 670.000 metricubi. In cambio Scalpellini darebbe al Comune 50 ml di euro

per il collegamento metro Anagnina –Romanina (costo previsto = 350 ml di euro). Morassut intervistato, non smentisce nulla e giustifica queste operazioni. Uno dei costruttori ammette di aver versato alla Lega Nord 75.000 euro,ai DS 68.000 euro. Non credo sia necessario elencare gli altri “misfatti” denunciati da Report : hanno tutti una logica comune, illegale, privatistica e speculativa.

Quando il TAR del lazio o il Consiglio di Stato bloccano insediamenti abusivi perché illegittimi- come a Castel Porziano- arrivano i condoni edilizi (Berlusconi nel 1994 -750 metricubi per singola domanda) e- se necessari- emendamenti ad hoc (come nel caso di rete4). In sostanza i tagli sui trasferimenti statali subiti dai Comuni, li hanno spinti a chiedere “aiuto” ai costruttori. Questi promettono e non mantengono; oppure danno briciole al Comune per opere di trasporto che costano 7 volte di più.

Report sviluppa poi un confronto con quanto accade a Parigi : 14 linee metro contro le 2 di Roma ; treni regionli che arrivano fino al centro. Nelle “centralità “ sono vietati i grandi centri commerciali, vi sono parco pubblico, biblioteche  e cinema ; vi arriva la metro urbana ; gli appartamenti sono di 3 tipologie –privato,sociale ed intermedio. Su 2500 alloggi, 2/3 sono pubblici, 1/3 privato. Il prezzo di affitto della case pubbliche è uguale per tutta Parigi (50% alloggi pubblici). Gli alloggi vengono poi costruiti su aree pubbliche, non private , come a Roma ed in Italia. Qui i prezzi di esproprio- a parte i tempi- sono quelli commerciali. Il rapporto tra il Comune di Parigi e le società miste (pubbliche –private) , scelte dal Comune che ha la maggioranza delle quote (51%), è altro che da noi. Le società miste comprano il terreno- a proprietà maggioritaria pubblica- le valorizzano ,costruendovi strade,attrezzature, giardini, scuole e  servizi e poi vendono i lotti , riprendendo i soldi investiti.

In sostanza in tutta Europa – ma non a Roma- è il Comune che disegna l’assetto della città, concordando poi con il privato le realizzazioni pianificate. Tutte le funzioni urbane stanno in mano pubblica.

A Roma è il costruttore – come Caltagirone- che decide le tipologie edilizie (parallelepipedi bianchi). I negozi dei piano terra rimangono in genere invenduti, per l’egemonia dei grandi centri commerciali.

Il servizio traccia poi la biografia di F. Gaetano Caltagirone e elle sue potenti amicizie o parentele.

Il saldo tra costi e tempi concordati nell’appalto e quelli finali sono sbalorditivi. Es. ferrovia Roma-Napoli ad alta velocità : costo iniziale 1,9 ML di euro. Tempi e costi sono triplicati (6,7 ML di euro, per ora).

Così per la metro C  di Roma e per altre opere pubbliche italiane. Report spiega poi la procedura degli appalti a catena : il concessionario diventa committente e controlla sé stesso. Non ha interesse a finire nei tempi previsti, perché i costi crescono nel tempo. Così – per es.- a Vitinia appartamenti di 65 mq costano almeno 230.000 euro e obbligano gli acquirenti a mutui bancari sempre più esosi. Non ci sono servizi né treni, si trova a 20 KM da Roma. I costi ed i tempi di trasferimento in auto privata , andata e ritorno, sono pesanti (2-3 ore/g ). Una università pubblica come Tor Vergara è priva di metro. Tutt’altro accade in un’altra Capitale europea , Madrid dove il Comune sta costruendo 1000 alloggi popolari che sono di sua proprietà. Nei nuovi quartieri gli alloggi pubblici sono il 50%. Da noi non si costruiscono più e sono l’1% del totale.

Il nuovo piano di Madrid del 1997 prevede 35.000 alloggi in 5 anni. Dopo 4 anni ne sono stati costruiti 32.000. Di questi il 30% sarà dato in affitto; gli altri andranno a famiglie con problemi economici: 50 mq con garage costeranno 126.000 euro . In affitto 326 euro/mese. Le case pubbliche- da 40 a 90 mq- costano a Madrid tra  100.000 e 300.000 euro. Le priorità di assegnazione sono per i giovani, per i single, le coppie (anche gay). Dal 2008 ci sarà un contributo statale di affitto di 210 euro/mese per i giovani sotto i 30 anni con reddito inferiore a 22.000 euro/anno. In Spagna sono stati costruiti 90.000 alloggi popolari. La promessa di Zapatero è di costruirne 1,5 ml in 10 anni.

A Parigi  e Madrid è la mano pubblica che governa il territorio. A Roma in 15 anni (1993-2008) il territorio compromesso da abusi edilizi è di almeno 1000 ettari (oltre la metà del centro storico della capitale).

Nel periodo 1994-2003 il governo Berlusconi ha concesso due condoni; 85.000 domande di condono sono state accolte dalle due giunte successive (Rutelli e Veltroni). Lo scempio del parco  archeologico dell’Appia antica ha prodotto la costruzione abusiva di almeno 1,2 ml di metricubi. Per decreto, gli abusi edilizi si possono fare anche nelle zone con vincoli paesaggistici. 8000 condoni per il parco Appia Antica.

Ogni 9 anni c’è un condono edilizio, dice lo stesso Morassut.

A Londra il 70% delle nuove costruzioni deve sorgere su aree già fabbricate o dimesse. In Germania il consumo di nuovo suolo ha un limite di 11.000 euro/anno. L’Italia edifica 8 volte tanto. Nei prossimi 10 anni si prevedono 70 ml di metricubi su  un territorio di 15.000 ettari (una nuova città come Napoli). Eppure la crescita demografica è vicina allo zero. Le case costano 500.000 euro e solo i ricchi possono comprarle.

Il Comune di Roma sta violando sistematicamente la sua stessa delibera che prevede il parere dei cittadini sulle trasformazioni urbane; da qui la protesta di decine e decine di comitati popolari. I soldi ci sono solo per le strade ed i sottopassi, non per treni o metro. Non è vero che i cittadini dicono solo NO : hanno proposto progetti alternativi qualificati , che sono stati sempre ignorati e stravolti. Si stanno invece realizzando costossime maga- opere (come all’Eur), con supermercati e negozi di lusso. Anche Fuksas critica.

Giovanna Reggiani è stata uccisa a Tor di Quinto, a pochi metri dalle costruzioni “in deroga” di Bonifazi.

 

 

Commento conclusivo

 

Report ha denunciato solo parte degli abusi e delle illegalità commesse dai costruttori e dal Comune sul territorio di Roma Capitale, come dimostra il libro bianco di Italia nostra , VAS e comitati popolari.

Abusi ed illegalità che si sommano ad altre : le aree di sosta a pagamento, le richieste illegittime e ricattatorie della Equitalia Gerit S.p.A per le tasse (come l’ICI), per le contravvenzioni (pur annullate dal giudice di Pace)…. I cittadini vessati- per mancanza di tempo o di coraggio, per mancanza delle ricevute pregresse, pagano e subiscono. Sono oltre 700.000 le vertenze aperte a Roma su questi illeciti, senza che il Comune faccia nulla per far cessare l’ andazzo illegale. Tutto questo viene coperto con la solita parola magica - il “mercato”- mentre è solo rendita speculativa e appalto illegale di funzioni pubbliche dovute.

In sostanza le Istituzioni – centrali e locali- come nemiche dei cittadini, coprono e foraggiano le speculazioni e gli abusi del “privato” (costruttore, finanziaria, esattore,ecc.), lasciando ad esso l’arbitrio di gestire  a suo comodo beni e servizi di primaria necessità pubblica. Le istituzioni – lottizzate dai partiti , e quindi privatizzate, appaltano ai privati funzioni e ruoli che sono pubblici e costituzionali.

Finanziano appalti , profitti e rendite speculative con danaro dei contribuenti, ricevendo in cambio briciole dell’affare privato. Strumentalizzano l ‘ emergenza abitativa a tutto vantaggio di palazzinari ed immobiliari, stravolgendo impegni, piani regolatori, necessità vitali dei cittadini-elettori. Il confronto con altre Capitali e con altri Paesi europei è talmente “incredibile ed irritante” che dovrebbe produrre da noi ampie rivolte popolari , con la rimozione immediata dei nostri amministratori “collusi”.

Nulla di tutto questo avviene. Al contrario, i governanti gabbano o reprimono le proteste e le  proposte popolari. Pretendono che la gestione del territorio e dei siti sensibili –basi militari, discariche, centrali nucleari, insediamenti urbani – sia monopolio governativo e segreto di Stato. I residenti che protestano sono “terroristi”,”mafiosi”,”provocatori”, che vanno repressi con la forza.

Le direttive e gli esempi europei sono carta straccia. Le stesse delibere istituzionali – comunali o municipali- sono “optional” che gli amministratori – eletti con la legge truffa che conosciamo – possono aggirare quando credono, adducendo mille pretesti. Così è accaduto a Roma per le decisioni assunte nei giorni in cui Veltroni- dimessosi da sindaco- diventava leader nazionale del PD. Per queste violazioni, Italia nostra, i VAS ed i comitati popolari romani hanno prodotto denuncia al TAR del Lazio.

Destra e sinistra  partitica chiedono “legalità”, ma la riferiscono solo a ROM ed immigrati, non certo alle direttive europee, alle delibere istituzionali , ai referendum popolari o alle sentenze dei giudici.

Perfino il Presidente Napoletano ammonisce “Basta ribellioni contro lo Stato”(Repubblica 2-6-08) .

Confonde lo Stato con il governo, criminalizzando il dissenso popolare che è diritto costituzionale.

E tuttavia minacce ed intimidazioni su questioni vitali di un Paese che è una asociale “anomalia

europea” non potranno fermare le sacrosante proteste dei cittadini coinvolti e vessati. Ciò riguarda le basi e gli arsenali militari; le discariche e le scorie nucleari ; la politica urbanistica,edilizia ed ambientale su ogni territorio; gli imbrogli per le illecite gabelle fiscali ed automobilistiche.

Né l’assillante campagna mediatica – falsa, strumentale e censoria – potrà coprire in eterno le nefandezze dei governanti e dei loro finanziatori privati, anche mafiosi.

 

 

Roma 2 giugno 2008

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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