BETANCOURT: LA PACE? LIBERARSI DALL'IO

Ingrid Betancourt, ospite a Torino, all'Arsenale della pace, ha detto queste parole :

"Io amo la gioia, la felicità, non amo certo soffrire. Ma  penso che se arriviamo a dare un senso alla sofferenza possiamo cambiare direzione e rivolgerci verso gli altri.

Quando si arriva a disfarsi da queste specie di concentrazione sull'Io, sul "io sento, io soffro, io ho il diritto e io ho bisogno di..." , allora gli occhi guardano il mondo in altro modo. Così credo che lapace sia avere questa capacità di rivolgerci verso gli altri e di comprendere che nella differenza dell'altro siamo in realtà tutti ugual, anche i più malvagi, anche i più crudeli, anche gli esseri più atroci. C'è sempre una speranza c'è sempre uno spazio nel quale ci sia può inserire, nel quale si può entrare in comunicazione.  Ma per poter entrare in contatto con i più malvagi, i più atroci, i più crudeli bisogna lasciar fuori il proprio io. E dunque non bisogna aver paura, non bisogna aver paura del rifiuto dell'altro, della reazione dell'altro. Bisogna sempre dirsi che anche quelli che pretendono di non ascoltare, di non vedere, di non sentire, in realtà ascoltano, vedono, sentono. E quando vedono che ci si avvicina senza essere pieni di sè, con molta molta umiltà una piccola finestra si apre e parlando si può entrare.

Io credo nel potere delle parole, credo che occorra scegliere le parole, credo che le parole siano l'arma migliore per la pace." (WWW.VITA.IT)

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