Clicca il
video
L'Italia è un paradiso. Basta informarsi prima di venire. Chi,
come Andrea, volesse investire in un agriturismo trova da noi l'habitat
naturale. Deve però agire nell'illegalità per evitare denunce,
perdita di capitali e, nei casi più gravi, anche il carcere. Deve costruire
abusivamente, ottenere illegalmente fondi dalla Comunità Europea, pagare in nero
i fornitori, non denunciare l'immobile al catasto. E, ad avvio attività, evadere
tutto e aspettare il condono. Vivere in Italia è un piacere, il
piacere della disonestà.
"Caro Beppe,
sono nato e cresciuto a Bologna che da quasi 9 anni vivo in
California. Mia moglie è americana, ai miei due figli, Alisa ed
Alessandro, sto cercando di insegnare la lingua e la cultura italiana. Ogni anno
veniamo in Italia a trascorrere le nostre vacanze estive sia per consentire ai
miei genitori di vedere i loro unici nipoti, sia perchè non voglio tagliare le
mie radici dal Paese in cui sono nato e cresciuto. Il mio desiderio è di
ritornare in Italia per iniziare un’attività che consenta ai
nordamericani di vedere le meraviglie del nostro Paese.
Quattro anni fa, io e mia moglie, abbiamo acquistato una proprietà in
Abruzzo nella quale realizzare una struttura turistico ricettiva tipo
Agriturismo, Bed & Breakfast e/o Country House. Ho progettato
la struttura che comprende un edificio rurale di civile abitazione e due edifici
accessori. Il progetto è stato approvato lo scorso ottobre, ho espletato le
pratiche burocratiche con il Comune e per la direzione dei lavori. Ho cercato di
rivolgermi alla Regione, alla Provincia ed alla Comunità Montana per sapere se
c’erano finanziamenti a fondo perduto o a tasso agevolato che consentissero di
completare l’opera in tempi accettabili.
Dopo poco meno di un anno dall’acquisto del podere sono iniziati i miei
problemi con il sistema Italia. Sono stato denunciato da una
agenzia immobiliare che aveva inserito nel proprio sito web, contro il
volere delle proprietarie, le foto del terreno con rudere. Vista la distanza che
ci separa ho proposto all’agente, tramite il mio avvocato, una transazione in
forma riservata pari al 3% del prezzo pagato. L’agente immobiliare mi ha fatto
causa sostenendo che il prezzo pagato non è quello del rogito e commenta che lui
sa bene come vadano le cose in Italia! Dopo questa vicissitudine, che non e’
ancora stata risolta, decido di costruire la strada d’accesso
al rudere, per consentire all’impresa di accederei anche con mezzi industriali.
Faccio fare tre preventivi a tre diverse imprese del teramano, e scelgo quella
che mi fa il prezzo più conveniente. A lavori ultimati ricevo una
fattura più del doppio del valore indicato nel computo metrico e
preventivo. Mi rifiuto di pagare la somma richiesta e scatta il secondo
contenzioso.
Le mie avventure legali non sono finite perchè per finanziare l’opera sono
costretto a mettere in vendita un appartamento che ho a Bologna e che ricevetti
in donazione da mio babbo nel 1993. Affido la vendita ad una agenzia
immobiliare di Bologna la quale dopo circa 6 mesi trova un “serio”
acquirente. A novembre vado in Italia per firmare la proposta di vendita e per
fare la procura a mia mamma in modo che mi rappresenti in fase di compromesso e
rogito. La trattativa va avanti fino a quando l’acquirente, a causa della
donazione, non riesce ad ottenere il mutuo dalla banca. Mi propone, tramite il
suo notaio, una revoca della donazione che io rifiuto per via degli ulteriori ed
elevati costi e rischi che avrei dovuto sostenere. Dopo alcuni colloqui con
l’agenzia immobiliare, chiedo di rispettare l’accordo firmato, ma l’acquirente
rinuncia all’acquisto a causa dell’impossibilità di ottenere il finanziamento.
Da persona corretta e onesta, chiedo all’agenzia di restituirgli i
10.000 euro lasciati come caparra e riesco a trovare un altro
acquirente interessato. Bene, questa settimana ho ricevuto una lettera da uno
studio legale di Genova che mi intima di pagare al loro assistito la somma di
10.000 euro per il recesso causato dalla mia palese inadempienza
contrattuale.
Alla notizia di quest’ultima denuncia, mia moglie, da seria e corretta
anglosassone, mi intima di vendere tutto, di abbandonare i miei
sogni e desideri, perchè un paese di disonesti opportunisti non merita la nostra
presenza...
Ho recentemente letto che su 26 ispezioni, su altrettanti agriturismi
parzialmente finanziati con denaro proveniente dalla Comunità Europea, solo 6
erano in funzione! Gli altri 20 erano diventate lussuose residenze di campagna
ristrutturate con i soldi dei contribuenti. Il problema è sempre quello, un filo
sottilissimo che separa la legalità dall’illegalità e la politica,
che dovrebbe intervenire, a volte partecipa attivamente.
Spero che le cose possano cambiare, solo allora io, come tanti altri piccolo
investitori potremmo contribuire allo sviluppo del paese più bello del mondo
portando le nostre esperienze e conoscenze di emigrati. Distinti saluti."
Andrea da Palo Alto, California
IL MIO POST PUBBLICATO SUL BLOG DI GRILLO
Caro Beppe,
Quanto racconta Andrea mi ricorda l'amarezza provata qualche anno fa. Sono un
plurilaureato con master e nel 2003 ho proposto al Comune di Roma, attraverso il
piano sociale del Municipio XIX, un progetto di "centro per le famiglie" presso
una scuola materna del quartiere periferico di Ottavia. Le maestre della scuola
erano entusiaste ed hanno sottoscritto il progetto. Il Consiglio municipale lo
approva e questo progetto viene presentato dal Comune alla Regione Lazio
all'interno del piano sociale complessivo. La Regione Lazio stanzia 171.000 euro
per la realizzazione di un centro famiglie nel quartiere di Ottavia.
Ma il tempo passa senza concretizzazione e qualcuno (una consigliera) mi fa
capire che esiste un problema: pur autore del progetto, non sono collocato in
una specifica area politica e "quando non si è collocati entrambe le parti
politiche sono diffidenti e tutto diventa difficile". Infatti i soldi vengono
stanziati dalla regione ma, dopo interrogazioni, esposti e denunce, l'unica cosa
che riesco ad ottenere dopo diverso tempo, è far loro spendere i soldi ricevuti
dalla regione. Ma il progetto viene assegnato in altra zona e non in un edificio
pubblico ma nella sede sconosciuta di una cooperativa, facente già parte del
gioco di spartizione delle commesse.
Per questa mia esperienza confermo, ma lo avrà sperimentato anche l'ex prefetto:
il livello di disonestà all'interno della Pubblica amministrazione e della
politica in generale è altissimo.
www.ciardullidomenico.it
Domenico Ciardulli
![]() |