Handicap
 

Legge n. 104 del 5 febbraio 1992: vogliamo parlarne?

 

                        Come è noto, l’accoglimento - da parte della ASL competente per territorio - della domanda per il riconoscimento dell’Handicap, può trovare completamento anche con la indicazione della facoltà di fruire delle agevolazioni ai sensi e per gli effetti dell’art. 3, comma 3° della Legge in oggetto, in vigenza di gravi specificità dell’ammalato.

                        Tale concessione deve essere, quindi, definita presso gli Uffici INPS di zona ove, un parente entro il terzo grado - ancorché non convivente ma lavoratore dipendente - può chiedere il permesso per beneficiare di tre giornate di assenze retribuite mensili, a carico del citato Ente, per le necessità logistiche e di cura del portatore di handicap, da esibire, poi, al Datore di Lavoro.

                        Fino a circa un mese fa ciò era consentito - con interpretazione restrittiva dell’INPS la quale mortificava la volontà del legislatore sottostante alla citata Legge - al richiedente solamente in assenza di altro familiare convivente a meno che costui non avesse superato i 70 anni d’età o non si trovasse in oggettive condizioni di impossibilità (logistiche, sanitarie, ecc…) per accudire l’ammalato nelle necessità di assistenza di questi. Moltissimi “NO” chiudevano le richieste avanzate presso l’INPS il quale respingeva così le domande per la fruizione delle agevolazioni in parola.

                        Oggi non più. Con Circolare n. 90 del 23 maggio 2007 l’INPS ha fornito precise indicazioni alle Sedi periferiche riconoscendo al portatore di handicap - interessato dall’art. 3, comma 3° della citata Legge -, il diritto di scelta rispetto alla persona -, parente entro il terzo grado, ancorché non convivente, che è deputata all’assistenza per le necessità complete del titolare di invalidità per i giorni di permesso retribuiti in parola.

                        E’ una buona notizia che va divulgata a vantaggio di coloro che sono interessati all’argomento e che si erano visti negare un Diritto, oggi riconosciuto tale. I meno fortunati, già vessati anche dai tagli indiscriminati alla Salute, messi in cantiere con rigidi criteri ragioneristici da parte del Palazzo della Politica - di ogni colorazione ma ancor di più quando “affrescato” dalla Sinistra -, potranno tirare un sospiro di sollievo e sperare in un ripensamento globale che veda in primo luogo meritevole di attenzione favorevole il ricorso al Servizio Sanitario Nazionale, non certo attivato per diletto, dai pazienti e loro familiari, per tutte le patologie, in special modo quelle più “delicate”.

 

Contributo di Luigi Misuraca

 

 

 

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