IMMIGRATI: MEDICI SENZA FRONTIERE, SCONCERTATI DA SCELTA DEL SENATO

(ASCA) - Roma, 5 feb - Medici Senza Frontiere (MSF), esprime ''profonda preoccupazione e allarme per le conseguenze dell'approvazione dell'emendamento 39.306 presentato in sede di esame del DDL 733 che ha avuto luogo oggi nell'Assemblea del Senato''.

''Siamo sconcertati - dichiara Kostas Moschochoritis, direttore generale di MSF Italia - per la scelta del Senato di avere consapevolmente ignorato il grido di allarme lanciato dagli ordini professionali di medici, infermieri e ostetriche e da centinaia di associazioni e rappresentanti della societa' civile. Una scelta che sancisce la caduta del principio del segreto professionale per il personale sanitario volto a tutelare il paziente come essere umano indipendentemente da ogni altra considerazione''.

Il suddetto comma 5 prevedeva che ''l'accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non puo' comportare alcun tipo di segnalazione all'autorita', salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parita' di condizioni con il cittadino italiano''.

''L'ambiguita' conseguente a tale abrogazione - aggiungono Medici senza Frontiere - e, di conseguenza, il concreto rischio di segnalazione e/o denuncia contestuale alla prestazione sanitaria creera' nell'immigrato privo di permesso di soggiorno e bisognoso di cure mediche, una reazione di paura e diffidenza in grado di ostacolarne l'accesso alle strutture sanitarie. Tutto cio' potrebbe provocare una pericolosa 'marginalizzazione sanitaria' di una fetta della popolazione straniera presente sul territorio''.

MSF, promotrice insieme a SIMM, ASGI e OISG della campagna 'Siamo medici e infermieri - Non siamo spie', ''si appella ora alla Camera dei Deputati perche' riveda la posizione assunta dal Senato sul comma 5''.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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