S F I D A     Sindacato Famiglie  Italiane Diverse Abilità

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COMUNICATO STAMPA 

Il Sindacato SFIDA si era illuso che, con l’atto stragiudiziale inoltrato all’inizio di agosto al Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale e con l’intervento in Commissione Cultura  presso l’Assemblea Regionale Siciliana, quest’anno le famiglie che hanno dei figli con disabilità avrebbero vissuto un anno scolastico sereno  e fruttuoso, invece l’arroganza e l’ottusità dimostrate dall’Ufficio Scolastico Regionale, ha costretto di nuovo SFIDA a predisporre, tramite il proprio legale, avv. Nuccia Torre, i ricorsi al TAR per il reintegro delle ore di sostegno e per tutelare il diritto allo studio;   diritto che, purtroppo,  viene leso anche quando vengono assegnate tutte le ore richieste.

Questo, ciò che sta accadendo ad un alunno iscritto alle classe I del Liceo Scientifico “Caminiti” di Santa Teresa di Riva, sezione staccata di Giardini, affetto da una grave forma di autismo con iperattività. La patologia che l’alunno presenta richiede sì una figura altamente specializzata ma anche con delle caratteristiche fisiche integre, in modo da “contenere” l’iperattività dell’alunno.

Purtroppo si è verificato che i soggetti coinvolti (alunno- professore) siano incompatibili in quanto anche il professore presenta una patologia: è “ipovedente”.

La famiglia, conoscendo bene le “reazioni impulsive” del proprio figlio, preoccupata per le conseguenze che tali comportamenti potrebbero causare, ha esternato i propri timori agli organi scolastici, non avendo ottenuto alcuna risposta alle problematiche esposte si è rivolta al Sindacato SFIDA.

Il Sindacato ha cercato il dialogo con le istituzioni preposte (Scuola- Ufficio Scolastico Provinciale di Messina - Unione Italiana Ciechi sezione di Messina) per trovare insieme delle soluzioni compatibili volte sia alla tutela dell’alunno che del docente.

Gli atteggiamenti alquanto discutibili,  scaricabarile, silenzi, rifiuto al confronto, hanno determinato solo un disagio e un grave danno allo studente che, per ovvi motivi, rimane a casa.

Dinnanzi ad un simile comportamento, la famiglia, suo malgrado, ha presentato un atto di  diffida al Dirigente Scolastico, al Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Messina, all’Ufficio Scolastico Regionale, tramite l’avvocato del Sindacato SFIDA. A tutt’oggi chi è preposto a dover dare risposte e trovare soluzioni  “TACE”, a pagare, ancora una volta, sono la famiglia e l’alunno.

SFIDA chiede che le figure coinvolte dimostrino senso di responsabilità e apertura “mentale” alle problematiche della disabilità; perché si evitino contrasti che minano la serenità dei rapporti scuola- famiglia ed evitino contenziosi giudiziari.

SFIDA denuncia l’incoerenza della nostra Società che da una parte si dà delle regole per affermare dei diritti inviolabili, dall’altra parte, gli organi preposti li negano.

Messina, 21.10.2010  

                                                                                                                Il Segretario Provinciale

                                                                                                             Prof. Maria VITALE MERLO

 

 

 

 

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