23 novembre 2007     http://www.ilsecoloxix.it/imperia/view.php?DIR=/imperia/documenti/2007/11/22/&CODE=efb0f7bc-98e8-11dc-b325-0003badbebe4

Perde il lavoro, si uccide

Fabio Pin

I familiari non avevano più sue notizie dalla mattina, verso le 9, quando era uscito salutando normalmente, senza far presagire nulla, senza destare alcun sospetto. Probabilmente, invece, aveva già deciso. Deciso di farla finita, impiccandosi a una trave del garage sotto casa, che l’uomo utilizzava anche come deposito.

A trovare il corpo, nella tarda serata di mercoledì, è stato il figlio diciottenne. Sentite le urla del giovane, anche la moglie si è precipitata in strada. Hanno chiamato il 118, ma i soccorritori non hanno potuto fare nulla. Paolo Manca, 45 anni, operatore ecologico, aveva cessato di vivere da diverse ore. I carabinieri precisano che non esistono biglietti o scritti che motivino in modo esplicito il gesto, ma parlano esplicitamente di «verosimile crisi depressiva dovuta alla recente perdita del posto di lavoro».

E in paese il problema di Paolo Manca era noto: aveva perso l’impiego e scarse erano le prospettive di riconquistarlo. Non sopportava l’idea di rimanere un precario a vita e di questa insicurezza, ormai comune a centinaia di migliaia di italiani, alla fine è diventato in qualche modo simbolo e purtroppo anche vittima. «E’ una tragedia che colpisce tutta la nostra comunità e non solo perchè la sua famiglia è molto conosciuta. Ma soprattutto perchè ci ha lasciati una persona buona, gentile, educata, dotata di un grande senso civico», dice il sindaco di Santo Stefano, Marcello Pallini. La storia di Paolo Manca è quella di un uomo che prima di imboccare il tunnel della precarietà, e quindi di perdere la dignità del lavoro, aveva tentato di mettersi in proprio. I genitori, molto noti nella zona, erano titolari di una stazione di servizio, ma lui dopo alcuni anni aveva deciso di intraprendere un’altra strada avviando una piccola attività di trasporto nel campo dell’edilizia. Un settore difficile, in crisi da diverso tempo, dove per ritagliarsi uno spazio di mercato occorre sgomitare e, a volte, scendere a compromessi.

La nuova attività, dicono in paese, non gli garantiva guadagni sufficienti e dopo qualche anno Manca aveva deciso di lasciar perdere e si era messo alla ricerca di un lavoro come dipendente. L’occasione era arrivata all’inizio del settembre del 2006, con l’assunzione da parte della Aimeri, la società che aveva in gestione dal Comune di Riva Ligure il servizio di spazzamento e raccolta dei rifiuti. A differenza dei suoi tre colleghi, lui poteva contare solo su un contratto a tempo determinato della durata di un anno. Ma all’epoca non aveva certo storto il naso: era una persona volenterosa e responsabile, e per mantenere la sua famiglia aveva accettato di buon grado di fare l’operatore ecologico, anche se con l’incognita del futuro. Lo scorso settembre il contratto era scaduto. Manca era di nuovo disoccupato ma confidava in un altro incarico a tempo. A complicare la situazione è intervenuto il nuovo appalto vinto da “Italia ‘90”, una società di Palermo che è subentrata alla Aimeri il 1° novembre. Va detto che la ditta siciliana non aveva obblighi contrattuali nè sindacali riguardo alla posizione lavorativa di Manca. Tuttavia, sulla base del capitolato d’appalto che prevede un ampliamento dei servizi, l’uomo confidava in una chiamata. Che però non era ancora arrivata.

E’ sempre difficile, se non impossibile, stabilire i percorsi che conducono alla scelta di togliersi la vita, tante sono le implicazioni personali, sociali, di relazione, e psichiche. Il fatto è che al termine di questo drammatico percorso, Paolo Manca ha preso la decisione. E’ sceso nel garage sotto casa in via Aurelia Ponente, ha fissato un capo della corda a una trave, l’altro intorno al collo, e si è lasciato andare. Qualche ora più tardi il rinvenimento del corpo, l’allarme, i soccorritori, il medico legale, il passa parola tra i cittadini del paese. Ieri mattina, al termine degli accertamenti di rito, i carabinieri hanno chiuso il caso e trasmesso gli atti alla procura: nessun intervento esterno, è un caso di suicidio. Già.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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