LANCI SULLA MANIFESTAZIONE

INTERVISTA A ROSSANA DETTORI CGIL FP

CONTRATTI/ FP-CGIL: ADESIONE 80% A SCIOPERO ADDETTI WELFARE LOCALE

In 25mila hanno partecipato alla manifestazione nazionale a Roma

postato 5 ore fa da APCOM

Roma, 4 apr. (Apcom) - Adesione "grandissima", secondo i sindacati, allo sciopero dei lavoratori del welfare locale. A incrociare le braccia è stato l'80% dei circa 200mila addetti ai servizi sociali, assistenziali e sanitari del welfare locale. In 25mila hanno sfilato a Roma, riferisce la Fp-Cgil, a sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto.

Un'adesione "eccezionale" che, non mancando di farsi carico di garantire comunque i servizi essenziali all'utenza, ha permesso anche una "straordinaria riuscita" della manifestazione nazionale. La Fp-Cgil sottolinea che i lavoratori che operano nei servizi di assistenza alla persona, ai disabili, ai non autosufficienti, nelle attività socio educative per minori e nell'inserimento lavorativo sono giunti a Roma da tutta Italia per manifestare la loro rabbia nei confronti dell eassociazioni delle cooperative, che negano il diritto al rinnovo del contratto di lavoro scaduto da 27 mesi.

"Il sistema delle cooperative deve comprendere al più presto la gravità della situazione - spiega la Cgil funzione pubblica - e l'insostenibilità di una condizione lavorativa ormai non più degna di un paese civile. I lavoratori e il sindacato non si fermeranno. Se le cooperative manterranno inalterate le posizioni di netta chiusura che sono state registrate nel corso della trattativa interrotta si assumeranno la gravissima responsabilità di inasprire lo scontro".

Il sindacato auspica che "si creino condizioni diverse e migliori dalle attuali affinché il diritto a vedersi rinnovare un contratto scaduto da più di due anni possa essere reso esigibile, a maggior ragione in un settore che assicura ad altri l'esercizio dei diritti di cittadinanza, alla salute, all'assistenza".

 

http://notizie.alice.it/notizie/economia/2008/04_aprile/04/contratti_fp-cgil_adesione_80percento_a_sciopero_addetti_welfare_locale,14462679.html

 

Modena: alta adesione allo sciopero dei lavoratori delle cooperative sociali

Modena - La Fp/Cgil di Modena esprime grande soddisfazione per l’alta adesione dei lavoratori delle cooperative sociali allo sciopero di oggi indetto unitariamente dai Sindacati di categoria per il rinnovo del contratto di lavoro scaduto da ormai 27 mesi.
Ha aderito allo sciopero il 90% degli addetti e delle addette dipendenti delle cooperative sociali che hanno in appalto dalle pubbliche amministrazioni servizi socio-assistenziali rivolti all’infanzia, agli anziani, all’area handicap, al sostegno a disabilità e al disagio area adulti, alla gestione del verde pubblico
Sono perciò rimasti chiusi oggi la gran parte degli asili nidi e delle scuole materne e dei centri diurni per anziani gestiti dalle cooperative sociali, mentre si è astenuta anche la gran parte degli operatori addetti allo spazzamento delle strade e allo sfalcio del verde pubblico, così come gli operatori dell’appoggio scolastico.
Forti riduzioni del personale (pur nel rispetto dei contigenti minimi) si sono verificati anche nelle case protette di Modena e provincia, nei servizi domiciliari agli anziani e nei servizi di sostegno all’handicap.

La Fp/Cgil di Modena ha organizzato due pullman in partenza alle ore 3.30 di stamattina per partecipare alla manifestazione nazionale a Roma con una nutrita delegazione di oltre 100 lavoratori. Oltre 25.000 i lavoratori complessivamente presenti in manifestazione, mentre l’adesione allo sciopero a livello nazionale si attesta tra l’80% e il 90%.

http://www.modena2000.com/modules.php?name=News&file=article&sid=72327&mode=thread&order=1

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ECO - Contratti: scioperano addetti coop sociali in attesa da 27 mesi
 
thumbnail_11274.jpgRoma, 4 apr (Velino) - Aspettano da oltre 27 mesi il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. Sono gli oltre 200 mila lavoratori delle cooperative sociali e del terzo settore, addetti ai servizi sociali, assistenziali e sanitari del welfare locale, che oggi hanno aderito allo sciopero indetto da Cgil, Cisl e Uil e hanno partecipato - in migliaia - al sit-in organizzato a Roma, in piazza Madonna di Loreto, contro le centrali cooperative Legacoop, Confcoop e Agci. Secondo i dati di Fp-Cgil, non solo ha incrociato le braccia più dell’80 per cento degli addetti, ma ben 25 mila persone sono giunte a Roma da tutt’Italia “per manifestare – si legge nella nota del sindacato – la loro rabbia nei confronti delle associazione delle cooperative che negano il diritto al rinnovo contrattuale”. E infatti al sit-in, andato avanti dalle 10 alle 14, c’erano pullman non solo dal Lazio, ma dal Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna. Tutti insieme a protestare “per lo stipendio bassissimo e il rifiuto da parte delle centrali cooperative di introdurre regole e criteri nuovi per una maggiore dignità del lavoro”. Le associazioni cooperative sono accusate di farsi concorrenza selvaggia, con offerte al massimo ribasso nelle gare d’appalto, e di incrementare un sistema di precarietà non più accettabile, con condizioni di lavoro sempre peggiori”.

“Lo sciopero indetto da Fp-Cgil, Fp-Cisl, Fisascat-Cisl e Fpl-Uil ha registrato una partecipazione straordinaria – ha dichiarato la segretaria nazionale di Fp-Cgil Rossana Dettori –. Si tratta di un’adesione eccezionale che, non mancando di farsi carico di garantire comunque i servizi essenziali all’utenza, ha permesso anche la riuscita della manifestazione nazionale organizzata a Roma”. Ora, ha continuato la Dettori, “il rinnovo del contratto, il superamento della precarietà dei rapporti di lavoro, il miglioramento delle condizioni salariali sono richieste che le associazioni datoriali non possono più ignorare. Il sistema delle cooperative deve comprendere al più presto la gravità della situazione e l’insostenibilità di una condizione lavorativa ormai non più degna di un paese civile”. E ha lanciato un monito: “I lavoratori e con loro il sindacato non si fermeranno – ha sottolineato la segretaria nazionale di Fp-Cgil –. Se le cooperative manterranno inalterate le posizioni di netta chiusura che sono state registrate nel corso della trattativa interrotta si assumeranno la gravissima responsabilità di inasprire lo scontro”. Quindi, ha concluso la Dettori, “si creino condizioni diverse e migliori dalle attuali, affinché il diritto a vedersi rinnovare un contratto scaduto da più di due anni possa essere reso esigibile, a maggior ragione in un settore che assicura ad altri l’esercizio dei diritti di cittadinanza, alla salute, all’assistenza”.
 

http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=524184

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