Da lunedì 19
non si hanno notizie di Adjmal Nashkbandi,
l'interprete afgano che era con Daniele Mastrogiacomo. Adjmal dovrebbe
essere stato liberato insieme a Daniele Mastrogiacomo, a detta dello stesso
inviato de La Repubblica che lo ha visto allontanarsi libero dai loro
carcerieri. Alcuni dicono che sia ancora nelle mani dei Talebani. Il
giornalista pachistano Rahimullah Yusufzai, in una intervista con mullah
Dadullah riportata dal settimanale tedesco Der Spiegel, riferisce che mullah
Dadullah avrebbe dichiarato di detenere ancora Nashkbandi, per scambiarlo
con un altro prigioniero del governo afgano, Mohammed Hanifi. Altri
sostengono che sia nelle mani, come Rahmatullah Hanefi, dei servizi di
sicurezza afgani. Lo hanno confermato, in modo informale, anche i Ros dei
carabinieri che operano a Kabul.
Da martedì 20 non si hanno
notizie di Rahmatullah Hanefi, manager
dell'ospedale di Emergency a Lashkargah. E' stato prelevato senza nessuna
giustificazione legale né tantomeno ufficiale dai servizi di sicurezza
afgani alle 5.30 di martedì mattina, davanti alle case dello staff di
Emergency, e da allora è stato trattenuto senza possibilità di comunicare
e senza che alcuna informazione sulla sua detenzione e sui motivi che
l'hanno determinata fosse comunicata alla sua famiglia o a Emergency. Solo
le pressioni dell'ambasciatore italiano a Kabul, Ettore Sequi, hanno
permesso di avere una conferma che Rahmatullah Hanefi si trova nella sede
del National Security Department a Lashkargah per essere interrogato.
Emergency ha ribadito, in una
nota diffusa giovedì, la sua “estrema preoccupazione per il perdurare
incomprensibile della detenzione di Rahamtullah Hanefi” e per la sorte di
Adjmal Nashkbandi. La cosa importante è che non cali l'attenzione sulla
sorte di queste due persone, e che non cali in generale l'attenzione sulla
realtà di un paese che non è un pezzo di una carta geografica, ma un luogo
reale dove milioni di persone stanno da decenni subendo la guerra.
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