L'ASSISTENZA MEDICA AI MIGRANTI IRREGOLARI

Non si può non citare quanto avviene in Parlamento nell'ultimo scorcio del 2008. Un emendamento sta cercando di modificare un diritto universale acquisito che riguarda il comportamento del medico rispetto all'immigrato irregolare che ha bisogno di cure.

Continua il dibattito sul controverso emendamento proposto al pacchetto sicurezza che permetterebbe ai medici di segnalare i pazienti stranieri irregolari. Il presidente dell’ordine dei medici ha ribadito la sua  contrarietà alle disposizioni proposte dalla lega e intanto l’ Osservatorio italiano sulla salute globale e la Società italiana di medicina delle migrazioni hanno dato il via ad una raccolta di firme nelle strutture sanitarie per dire "no" all'emendamento. L'emendamento proposto dalla lega al ddl 733 sulla sicurezza è stato riproposto dopo l’arrivo del testo all’esame del Senato. La proposta di modifica all’articolo 35 del Testo unico sull’immigrazione ha scatenato da subito dure reazione da parte di associazioni di tutela del diritto alla salute e dei diritti dei migranti. Per Amedeo Bianco, presidente della Federazione degli ordini dei medici (Fnomceo), l’emendamento  “è una norma che va anche contro gli interessi della collettività perchè aumenta la clandestinità e questo in caso di malattie infettive può creare un pericolo”. “E' evidente”, ha aggiunto Bianco, “che se arriva un clandestino colpito da un'arma da fuoco bisogna per forza segnalare il caso all'autorità. Ma e' necessario ragionare su altro: sui malati infettivi, o sul mondo immenso degli aborti clandestini”.

Intanto dall'Osservatorio italiano sulla salute globale e dalla Societa' italiana di medicina delle migrazioni hanno promosso una raccolta di firme all’interno delle strutture tra gli operatori sanitari contro l’emendamento. Secondo i medici, se passasse la misura che prevede la segnalazione alle autorità della presenza di pazienti stranieri irregolari oltre l’obbligatorietà di referto – ad esempio in caso di ferite da arma da fuoco – “si metterebbe in serio pericolo l’accesso alle cure mediche degli immigrati irregolari, violando il principio universale del diritto alla salute” garantito dall’articolo 32 della Costituzione italiana.
Se l’ordinamento italiano prevedesse una norma del genere ci sarebbe il rischio di creare una clandestinità sanitaria pericolosa non solo per la salute del malato, che rifiuterebbe di farsi curare per timore di essere segnalato, ma anche per la collettività, perché eventuali malattie infettive, ad esempio, non potrebbero essere diagnosticate e curate. Allo stesso tempo tale previsione costringerebbe  il medico ad andare contro le norme morali che regolano la sua professione nel codice deontologico.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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