PARTICOLARI DELL'IMPIANTO ACCUSATORIO NELL'INCHIESTA SULLA MEGATRUFFA ALLE ASL

sabato 30 dicembre 2006h.10.30

ASL: GUP, 4 ANNI E 4 MESI A GARGANO, 10 RINVII A GIUDIZIO
(AGI) - Roma, 28 dic. - Quattro anni e quattro mesi di reclusione per i
reati di associazione per delinquere e corruzione. E' la pena patteggiata,
con il via libera del gup Adele Rando, tra i difensori dell'ex assessore
regionale ai Trasporti Giulio Gargano e i pm Giancarlo Capaldo e Giovanni
Bombardieri, titolari dell'inchiesta sullo scandalo nella sanita' laziale,
compreso tra il 1997 e il febbraio 2006, dopo le accuse lanciate da Anna
Iannuzzi, piu' nota come Lady Asl. Gargano, finito in carcere lo scorso
luglio e da pochi giorni agli arresti domiciliari, e' stato interdetto per
cinque anni dai pubblici uffici e condannato al pagamento delle spese di
giudizio sostenute dalle parti civili (Regione Lazio, Asl RmB e RmC e
Codacons). All'imputato sono state concesse le attenuanti generiche in
virtu' del suo stato di incensuratezza. Secondo l'accusa Gargano, che
rispondeva di tre episodi di corruzione, avrebbe ottenuto circa 25mila euro
mensili piu' una vacanza pagata in Sardegna, dalla Iannuzzi e dal marito
Andrea Cappelli che gli avrebbero versato nel marzo del 2003 anche la somma
di un miliardo e 200 milioni di lire e un'altra complessiva, alla fine del
2004, pari a due miliardi. In cambio i coniugi, titolari della Ikt srl,
avrebbero ricevuto l'ok ad effettuare prestazioni con onere a carico del
servizio sanitario regionale, a essere accreditate per 300 prestazioni,
aumentate a 350 in virtu' di una seconda delibera regionale, e di
beneficiare dell'autorizzazione all'apertura della clinica privata San
Michele senza averne i requisiti. Il gup Rando ha invece rinviato a
giudizio, come voleva la procura, una decina di imputati, tutti accusati di
associazione per delinquere e, a vario titolo, di falso materiale e
ideologico, abuso d'ufficio e peculato. Dal reato associativo e' stato
prosciolto "per non aver commesso il fatto" soltanto Massimo Celotto,
fratello di Mario (ex direttore amministrativo dell'Asl RmC), mentre e'
rimasta in piedi l'accusa di false dichiarazioni ("previamente concordate
nel corso di un colloquio in carcere") al difensore.Massimo Celotto non
avrebbe detto la verita' quando rivelo' all'avvocato Giandomenico Caiazza,
legale di Mario, che il genitore aveva lasciato in eredita' una somma in
contanti pari a circa 500milioni di vecchie lire. Il processo, che sara'
celebrato davanti ai giudici della quarta sezione penale del tribunale,
prendera' il via il prossimo 12 marzo: tra gli imputati figurano, oltre ai
fratelli Celotto, anche Marcella Mari (zia di Andrea Cappelli, utilizzata da
lui e dalla moglie per amministrare le societa' del gruppo), Carla Daveri
(ex dirigente dell'Area Sistemi della Regione Lazio), Mario Mazzocco, Bruno
Cisbani e Benedetto Bultrini (rispettivamente ex direttore generale dell'Asl
RmA, RmB e RmC), Paolo Crisalli (ex funzionario dell'Asl RmB), Stefano
Infusi (ex funzionario all'Asl RmB nonche' genero di Mario Celotto) e Paolo
Ippopotami (ex funzionario all'Asl RmB e poi alla C). L'accusa di
associazione per delinquere si basa sull'ipotesi che e' stato "perpetrato un
numero indeterminato di reati contro il patrimonio, contro la fede pubblica,
contro la pubblica amministrazione" allo scopo di "consentire in maniera
sistematica e permanente l'illecito arricchimento del gruppo societario
Iannuzzi-Cappelli mediante la illecita appropriazione di ingenti risorse
finanziarie della sanita' regionale, riuscendo tra l'altro a realizzare,
mediante la falsificazione di numerosi atti pubblici e numerosi atti di
corruzione, il trasferimento dell'accredimento dall'Asl RmA all'asl RmB di
alcune societa' del gruppo Iannuzzi-Cappelli con indebito riconoscimento di
rilevanti somme a titolo di rimborso di prestazioni sanitarie", e riuscendo
a far ottenere, a beneficio delle stesse societa', "il pagamento in realta'
non dovuto di ingenti somme di denaro", tra il 1997 e il febbraio 2006. Il
22 gennaio il gup prendera' in esame, in sede di rito abbreviato, le
posizioni della Iannuzzi, del marito, del commerciali