STORIE DAL CARCERE A GENNAIO 2009

CARCERE BADU 'E CARROS DI NUORO

DOMENICO, 50 ANNI, DETENUTO, ASPETTA DA DUE ANNI UNA PROTESI DENTARIA

Il detenuto Domenico è rimasto senza denti a 50 anni, non può più masticare regolarmente e correttamente i cibi serviti dal carcere. Da due anni ha fatto domanda per poter avere una protesi dentaria ed uscire così dallo stato di prostrazione e sofferenza e di disturbi digestivi che la mancanza protratta dei denti comporta.  Eppure, nonostante tutti i principi costituzionali e le relative leggi dello stato che tutelano la salute e la dignità,  al detenuto Domenico non è stato garantito il diritto alla salute e alla dignità. Interrogazioni e istanze di una consigliera regionale, l'interessamento di una radio nazionale non hanno ancora portato alla soluzione del problema. C'è da chiedersi sesi tratti solo di una questione economica per il Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria. Oppure se si tratti di una semplice trascuratezza burocratica, visto che il servizio sociale del Comune di Nuoro e il servizio sanitario della USL di competenza, di concerto con il DAP, avrebbero potuto provvedere in pochissimo tempo alla soluzione del problema di salute di Domenico.

Ci auguriamo che qualcuno ascolti questo messaggio messo in una bottiglia e lanciato nell'oceano della rete, perchè, in tutti gli istituti penitenziari, casi come questo siano trattati con attenzione e con la sensibilità che si deve ad ogni essere umano.

 

CARCERE BUON CAMMINO DI CAGLIARI

UNA BAMBINA DI 2 ANNI IN CELLA ASSIEME ALLA MADRE CHE E' AL SETTIMO MESE DI GRAVIDANZA.

Non ha ancora compiuto 2 anni e vive la sua infanzia ristretta in una cella assieme alla madre, la quale è anche al settimo mese di gravidanza. E' forse la bambina più innocente del mondo e nessuno ha pensato di farle frequentare qualche ora un asilo nido o una struttura esterna dove poter giocare e vedere altri bambini. La bambina da agosto 2008 è ristretta nell'istituto penitenziario Buon Cammino di Cagliari e rischia di passare ancora altri mesi e di veder nascere un fratellino dietro le sbarre di una prigione.

Non ci sono strutture alternative per una detenuta che è madre e che sta per dare alla luce un'altro figlio? E' possibile che non sia stato attivato un progetto sociale di tutela della minore attraverso l'inserimento in strutture idonee? E che, invece, sia stata dimenticata in una cella?  Non può essere vero, ci deve essere qualche passaggio che non si conosce.

Situazioni aberranti come quelle descritte sopra non possono accadere in un paese che si definisce civile e che fa parte della Comunità Europea.

 

(fonte delle notizie: radio radicale)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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