(3 brani di un articolo pubblicato su www.aprileonline.info)

LA REPLICA DI DE MAGISTRIS ALLE ACCUSE SUI TABULATI TELEFONICI ACQUISITI

La replica -Ora, dopo una fuga di notizie sullo svolgimento delle indagini, riportate non soltanto da alcuni quotidiani locali, ma anche da "La Stampa", lo stesso De Magistris decide di rompere il silenzio (un silenzio in realtà non proprio intransigente, basti pensare all'intervista trasmessa su Rai tre lo scorso 17 settembre), per rispondere proprio alle indiscrezioni riportate dal quotidiano torinese. Secondo il pm, infatti, il pezzo "fornisce una ricostruzione inesatta dell'attività investigativa in corso presso il mio Ufficio, descrivendomi quasi come l'autore della realizzazione di un Grande fratello giudiziario. Questo -continua De Magistris-, fa seguito ad altri articoli pubblicati su un quotidiano locale in cui si insinuava, in modo assolutamente falso, che avrei svolto attività d'indagine, anche con riferimento ad attività relativa ad utenze telefoniche, su numerosi magistrati del distretto della Corte d'Appello di Catanzaro in violazione del codice di procedura penale.  Continuerò, sino all'otto di ottobre, a subire in silenzio accuse e ricostruzioni di fatti non corrispondenti al vero che non mineranno, in alcun modo, però, la mia serenità, nonché determinazione nel portare a compimento le delicate indagini di cui mi sto occupando.Ho sempre lavorato con assoluta correttezza e nel costante rispetto della legge nell'accertare illeciti commessi, semmai, da altri. Debbo derogare, però, -conclude nella sua lunga replica De Magistris- al silenzio che mi sono imposto, precisando che la sequela della gran parte dei nomi di politici ed esponenti delle istituzioni citati nell'articolo, con riferimento ai quali non posso specificare i nominativi se non violando il segreto delle indagini preliminari, non forma oggetto alcuno, né diretto, ne' indiretto, delle indagini preliminari del mio Ufficio".

LA REPLICA DEL PERITO CHE HA COLLABORATO CON IL PM

In serata arriva poi la dichiarazione proprio del perito gioco-forza chiamato in causa, Gioacchino Genchi, che non esita a definire il tutto come una "bufala mediatica": "Agitare sequele di nomi di politici e di uomini delle istituzioni, nel tentativo di contribuire ad attività mestatorie -ha detto Genchi con toni duri-, conferma ancora una volta l'intendimento di mettere fuori gioco chi ancora in Italia crede nella possibilità di svolgere delle indagini giudiziarie moderne ed efficaci, anche quando gli indagati non sono dei semplici extracomunitari, o gli scafisti che sbarcano a Lampedusa. Penso che in Calabria ci siano problemi ben più seri dei tabulati acquisiti dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro, dopo un preciso vaglio investigativo e nel rispetto di tutte le garanzie giurisdizionali".

DICHIARAZIONE DI BENIAMINO DONNICI

Elemento importante dell'ormai "caso De Magistris", sul quale è voluto tornare perentoriamente, con dichiarazioni a dir poco inquietanti, anche l'europarlamentare Beniamino Donnici, nel corso della messa in onda di Annozero: "Al di là del merito e dell'esito della petizione, le decine e decine di migliaia di firme dei calabresi hanno forse già ottenuto il risultato di salvare la vita al dottor Luigi De Magistris. L'isolamento, la denigrazione e gli sberleffi, per i magistrati sono spesso l'anticamera di una condanna a morte".