MASTROGIACOMO,VELTRONI:UN APPELLO PER IL RILASCIO DI HANEFI

Roma, 24 mar. (APCom) - Un appello alle autorità afgane perché rilascino Rahmatullah Hanefi, il responsabile dell`ospedale di Lashkargah trattenuto dai servizi afgani dopo il rilascio di Daniele Mastrogiacomo. Lo rivolge il sindaco di Roma, Walter Veltroni. "Dopo quasi una settimana dalla liberazione di Daniele Mastrogiacomo avvenuta anche grazie all`impegno di Emergency, siamo molto preoccupati - dice Veltroni - per la sorte di Rahmatullah Hanefi, il responsabile dell`ospedale di Lashkargah che ha avuto un ruolo importante nelle trattative con i sequestratori. Faccio appello, a nome di tutta la città di Roma, alle autorità afgane affinché rilascino al più presto colui che più degli altri, anche a rischio della propria vita, ha contribuito alla liberazione di Mastrogiacomo. Il suo stato di fermo - mai reso ufficiale, e per questo ancora più preoccupante - dura ormai da troppo tempo, e da troppo tempo non si ha di lui alcuna notizia".
 

da estense.com

Notizia inserita il 25/3/2007

Cossiga commosso: ''Il chirurgo si è offerto come ostaggio per l'interprete''

Appello di Gino Strada per liberare il mediatore di Mastrogiacomo

Roma. "Gino Strada in questi giorni ha un altro prigioniero da liberare: Rahmatullah Hanefi, manager dell'ospedale di Emergency a Lashkargah. E' stato portato via da uomini dei servizi segreti afgani martedì 20, all'alba, da allora non se ne hanno notizie: nessuna informazione sulle sue condizioni, sulla sua 'detenzione' o sui motivi che l'hanno determinata è stata comunicata alla sua famiglia o a Emergency". Comincia così l'intervista che Peacereporter ha fatto a Gino Strada e pubblicato sul proprio sito. "Non sono state formulate accuse contro di lui né è stato prodotto alcun documento ufficiale che spieghi perché, da martedì mattina, Rahmatullah Hanefi si trovi nella sede dei servizi segreti a Lashkargah senza possibilità di comunicare con l'esterno. Grazie a Rahmatullah - scrive Peace Reporter - Daniele Mastrogiacomo è oggi a casa tranquillo. Eppure, non si percepisce grande attenzione sulla sua sorte e impegno istituzionale per liberarlo. Come fosse, e sono in molti a sostenerlo, che Emergency e Gino Strada avessero strappato e gestito autonomamente la trattativa con i talebani". "Non siamo noi ad essere intervenuti - dice seccamente Gino Strada a Peacereporter -. Ci è stato chiesto, mi è stato chiesto di intervenire, di provare a fare qualche cosa. E tutto quel che ho fatto o detto è stato concordato". "Per adesso quel che rimane, oltre alla gioia per la liberazione di Daniele, è l'amarezza per la morte del suo autista, la grande preoccupazione per Rahmat e Adjmal Nashkbandi, entrambi scomparsi. E l'amarezza - osserva Strada - nel constatare che non per noi, ma per altri in Italia, la sorte di due afgani, uno dei quali indispensabile alla liberazione di Daniele, non è poi così importante".Stando a quanto dichiarato dal presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga, Gino Strada si è offerto come ostaggio in cambio dell'interprete di Mastrogiacomo. "E' con viva commozione e ammirazione - dice Cossiga - e debbo dire con incredulità fino a che non ne ho avuta conferma dagli ambienti della Farnesina, che ho appreso che il dott. Gino Strada, di fronte alla richiesta formulata dai signori talebani di un nuovo scambio con loro capi trattenuti dal governo di Karzai per liberare il povero interprete del giornalista Daniele Mastrogiacomo, da loro prima fintamente liberato mentre era ancora nelle loro mani, ha dichiarato che fino a quando non saranno concluse le trattative condotte questa volta personalmente dal segretario di Stato Condoleezza Rice, egli si è offerto in momentaneo ostaggio". Intanto i familiari di Sayed Agha, l'autista di Mastrogiacomo sgozzato dai suoi rapitori venerdì 16 marzo, hanno potuto riavere il corpo del loro parente. Lo riferisce Peacereporter, citando fonti di Emergency a Lashkargah e ricordando che mercoledì due membri della famiglia si erano recati per riprenderlo nel posto che era stato loro indicato, ma erano stati trattenuti dai talebani. Questa mattina, aggiunge Peacereporter, hanno potuto fare ritorno a Lashkargah con il cadavere di Sayed Agha, che è stato portato a casa.