9 ANNI DI CONTRATTI CO.CO.CO. HO 50 ANNI E SONO AVVELENATA.....

Caro Domenico che non so se ti conosco o no, sicuramente ci saro' il 4 aprile in piazza anche se, dopo nove anni  di contratto cococo e cocopro con la cooperativa La **** (DS, credo), ho scelto la strada della liberazione invece di quella della rassegnazione e mi sono licenziata, nonostante questo comporti il  rischio di non riuscire piu' a "riciclarsi", altro che precari  giovani di cui parla Veltroni! Ho una figlia a carico e 50 anni.
Come noterai sono abbastanza avvelenata, il punto e': chiedere "miglioramenti" al padrone (l'elemosina di almeno una settimana di ferie pagate o di un terzo di tredicesima ecc... ecc...), e il  padrone e' un lupo travestito da agnello, ci diamo tutti del tu, siamo democratici,  moderni,  ci chiamiamo per nome;  huau!!!, che  clima simpatico, ma e' in questo simpatico clima che il lupo diventa ONLUS e ha il coraggio di chiedere il 5 per mille, ma non puo', la  sua fame vorace non glielo permette, assumere come dipendenti i suoi  lavoratori, nemmeno dopo nove anni; del resto, sono loro che portano  la pacchia di meta' e piu' della loro paga oraria alla cricca di  amiche e amici che dirige e amministra, come ben sai, amiche e amici  della gente giusta nel posto giusto, sono accrediti, appalti...
Non mi dilungo, ma dico: i Confederali si sono svegliati, e noi?! Noi, noi lavoratori,  che cosa aspettiamo per  uscire dalla ragnatela 
delle cooperative, che aspettiamo per avviare la lotta (perche' niente ci sara' regalato) l'unica lotta possiibile anche se puo'  sembrare folle utopia, quella contro l'esternalizzazione dei servizi sociali, per l'assunzione diretta da parte dei Municipi e dei Comuni di appartenenza.
Abbiamo anni di esperienza. Serviamo come il pane. Perche' dobbiamo continuare ad  ingrassare il meccanismo interinale delle cooperative  sociali?
Abbiamo paura, forse? Eppure abbiamo perso tutto quello che i nostri padri all'inizio del secolo hanno conquistato rischiando la loro 
vita, e pagando: ferie, tredicesima, malattia, festivi pagati, indennita' di liquidazione ecc... ecc... ho perso tre giorni di  lavoro e di reddito per andare a seppellire mio padre. Nessuno cambiera' la legge 30, ne' Bertinotti ne' Veltroni, gli fa' troppo comodo perche' ne e' intrisa da anni la pubblica amministrazione gestita da loro. E' una condanna all'ergastolo, non ne esci.
Solo noi, dandoci una mossa, possiamo provare a cambiare.
Il "noi" puo' volere dire uscire da una logica di soluzione individuale, quella che ho scelto io per non morire di depressione, licenziandomi.
Ci vediamo (spero in tanti/e) in piazza il 4 aprile.
Giovanna

 

 

 

 

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