COMMENTO DI Giacomo La Franca

Cari concittadini,

La riflessione a cui invita Domenico Ciardulli è, secondo me, il busillis della questione. E’ la causa prima di tutti i mali del nostro territorio e del nostro Paese.

Il nostro è proprio un problema culturale.

Sono proprio le nascenti realtà associative che spesso, perdendo di vista l’obbiettivo primario (il bene della collettività) mediante un meccanismo di autoreferenziazione si proclamano “i migliori” e, perseguendo obbiettivi rispondenti a bisogni particolari, divengono ostaggio proprio di chi loro stessi hanno proposto ad amministratore.

Sentire la politica come strumento ad uso “degli amici” da usare “contro” e non “per”.

Il livello culturale dei nostri concittadini si esprime anche nella completa refrattarietà rispetto ai propri diritti-doveri.

I diritti, quando conosciuti, vengono utilizzati come una clava mentre i doveri sono, all’occasione, opportunamente driblati magari utilizzando proprio “gli amici” di cui sopra.

Molto di questo associazionismo serve a pochi elementi organizzati desiderosi di un palcoscenico per indirizzare i molti, pur giustamente incazzati ma completamente disorganizzati, verso obbiettivi del tutto particolari.

Sarebbe auspicabile un coordinamento più adeguato.

Ma mi chiedo e Vi chiedo, sono maturi i tempi?

Oppure, riconoscendoci una maturità culturale maggiore della media dei nostri concittadini (la qual cosa suona abbastanza presuntuosa) ci si riunisca in un coordinamento dal quale vengano fuori dei valori di riferimento, un programma, ed una rigida tempistica di attuazione al quale ci si dovrà obbligatoriamente ispirare per muovere contro le forze antagoniste a cui fa comodo questa “mancanza di coordinaemnto e progettualità dal basso a medio lungo termine” .

Saluti a Tutti Voi

 

 

 

 

 

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