A ROMA, NONOSTANTE IL PIL POSITIVO E LA VITTORIA DI VELTRONI, TRA I GIOVANI SUICIDI A CATENA E BARBONI TROVATI IN AVANZATO STATO DI DECOMPOSIZIONE
 
 
 
SUL CORRIERE DELLA SERA CRONACA DI ROMA DEL 15 GIUGNO 2005
 
Cara Maria Latella,
Il 5 giugno scorso un giovane di 23 anni ha aspettato, confuso tra la gente, che arrivasse il vagone della metro B alla fermata Policlinico. Poi, proprio quando il convoglio stava entrando in stazione, si è buttato sui binari. Voleva farla finita. Non ci è riuscito, ora è ricoverato in condizioni gravissime. Solo tre giorni dopo un giovane di 26 anni si è tolto la vita lanciandosi dal balcone della propria abitazione, al quattordicesimo piano di uno stabile di via Byron, nel quartiere Laurentino di Roma. Il giovane si era laureato da pochi giorni in scienze della Comunicazione. Oggi, nella zona di Casetta Mattei, si è uccisa gettandosi dal quarto piano di un palazzo in cui viveva una sedicenne di Roma. In pochi giorni tre vite distrutte.
Mi sento molto colpito da queste tragedie perchè credo che dietro ci sia un dolore enorme e una sofferenza urbana di proporzioni vaste dove sono venute meno due cose importantissime: la capacità di ascolto e la sensibilità solidale. La solitudine attanaglia sempre più le persone, la depressione si fa strada silenziosa. Ma noi abbiamo tante cose da fare piuttosto che pensare al prossimo e quando chiediamo «come stai?» «c’è qualcosa che non va?» Ci accontentiamo di un semplice: «Niente, tutto va bene» perchè così è tutto più semplice e la coscienza rimane pulita.
Dobbiamo tutti farci carico del dolore che sentiamo intorno.
Domenico Ciardulli
 
La sua lettera, signor Ciardulli, mi suggerisce solo osservazioni troppo banali per accompagnarle alla successione di dolori che lei cosi giustamente mette in fila. Perché è dannatamente vero che corriamo così tanto, e spesso senza neppure chiederci verso dove, da non aver il tempo di chiedere come stai a un vecchio genitore, a un fratello. Agli estranei poi: figuriamoci. E allora grazie, perche con questa lettera raggiungo due obiettivi: ricordo, prima di tutto a me stessa. Ed evito di aggiungere un commento scontato ai tanti che, soprattutto d’estate, cercano di spiegare perche, sentendosi sola, la gente fa a meno di esistere.
mlatella@rcs.it

MA ECCO LA VERSIONE INTEGRALE DEll'INTERVENTO, PUBBLICATO SUL QUOTIDIANO "APRILE"  Clicca qui

15 GIUGNO 2006

DECIMA Barbone trovato morto sotto un ponte ferroviario
 
Il corpo di un uomo di circa 40 anni è stato scoperto ieri mattina sotto un ponte della ferrovia in via di Decima. Si ritiene che si tratti di un barbone, probabilmente straniero, morto per cause naturali. Il cadavere, in avanzato stato di decomposizione e disteso su un materasso, è stato notato da un giardinieri che ha avvisato la polizia. Sulla salma, che non presenta segni di violenza, verrà ora eseguita l’autopsia.