ASSISTENZA SPECIALISTICA NELLE SCUOLE AGLI ALUNNI DISABILI

DOVE VANNO I FONDI DELLA PROVINCIA? COME VENGONO GESTITI?

PER  QUALE DIRITTO ALLO STUDIO?

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Articolo pubblicato su: (oltrelebarriere.net) (Aprileonline) (ventosociale)  (Osservatorio) (RadioCittAperta)

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Martedì 11 dicembre 2006, l'Assessore alle Politiche Sociali e della Famiglia della Provincia di Roma, Claudio Cecchini, si è incontrato presso l'ITIS G. Galilei di via Conte Verde 51 con i dirigenti scolastici delle scuole secondarie.

 

Docenti e presidi intervenuti in tale sede hanno evidenziato quanto sia importante l'assistenza specialistica con operatori laureati e/o qualificati.  Alcuni hanno ringraziato l'assessorato per i fondi destinati alle scuole.

L'assessore Claudio Cecchini ha osservato che esistono dissonanze tra le informazioni che gli arrivano dalle scuole circa l'insufficienza numerica di collaboratori scolastici da adibire a compiti di aiuto e assistenza di base alle persone disabili  e quanto invece dichiara la Direzione scolastica regionale sulla perfetta adeguatezza del numero di collaboratori scolastici in servizio nelle scuole di Roma e Provincia. Inoltre, Cecchini ha dichiarato di sapere che esistono problemi, come ad esempio, in quei casi di certificazioni mediche concentrate nella stessa scuola che esonerano i collaboratori scolastici da mansioni faticose di aiuto ai disabili carrozzati.
Altri problemi sollevati sono stati la possibilità di utilizzo dei fondi con progetti che non siano "ad personam" ma indirizzati all'integrazione di tutti i soggetti deboli nella comunità scolastica. Ma, giustamente, rilevano alcuni docenti, come si fa a non impiegare le ore del progetto per quegli alunni che richiedono una copertura settimanale ampia, distogliendola invece su altre classi e su più alunni svantaggiati?
Veniamo a quegli interventi e dichiarazioni dell'Assessore Cecchini nel suddetto incontro dove traspaiono forti contraddizioni che qui si espongono:
La Provincia di Roma che eroga i fondi ha il compito di monitorare e verificare l'attuazione e l'esito dei progetti finanziati?
Una docente ha evidenziato quanto questa fase di verifica, fondamentale nella progettazione, sia invece carente.
L'assessore ritiene che la Provincia debba essere invitata ai GLH d'Istituto (gruppi di lavoro sull'handicap) ma non debba interessarsi alle modalità contrattuali che le scuole, nella loro autonomia, scelgono per fornire l'assistenza specialistica ai disabili.
Ciò significa che qualora le scuole decidano, anziché avere un rapporto di lavoro diretto con gli operatori, di stipulare una convenzione con una cooperativa o associazione e queste cooperative impieghino personale senza titolo, non inquadrato correttamente o addirittura in nero, la Provincia sia esonerata da ogni responsabilità giuridica ed etica.
Troppo facile. La Provincia non può ignorare attraverso quali modalità vengono impiegati i propri fondi dalle scuole. Non può far finta di non vedere l'eventuale uso e abuso del precariato senza titolo, sottopagato e in alcuni casi senza contratto, perché da questi fattori si genera il cattivo servizio e si privano gli alunni disabili dell'esercizio concreto del diritto allo studio, così come previsto dalle leggi in materia e per i quali i fondi sono stati stanziati.
Ma analizziamo un'altra grande contraddizione: La Provincia di Roma, dichiara l'assessore, avrebbe concordato con i sindacati CGIL CISL e UIL la retribuzione degli operatori scolastici dell'assistenza specialistica fissando il parametro di euro 16,58 per ora lavorata, equivalente al IV° livello del Contratto Collettivo di Lavoro delle Cooperative Sociali. Una figura, quella del IV° livello, che corrisponde però all'Assistente domiciliare, il cui mansionario prevede in maniera prevalente l'assistenza igienico-sanitaria di base.
Presidi e docenti e le stesse circolari ministeriali, e la stessa Provincia, richiedono invece non un assistente di base con mansioni igienico-sanitarie, ma una persona qualificata con capacità progettuale ed educativa, che sappia interagire con alunni disabili, a volte non udenti, non vedenti, affetti da sindrome autistica, disturbi della personalità....
E allora perché, ci chiediamo, Provincia e Sindacati hanno fatto accordi indecenti al ribasso puntando su personale inadeguato rispetto alle circolari ministeriali? Ma, cosa ancor più grave, come mai alcune cooperative pagano gli assistenti, dopo averli inquadrati a progetto (co.pro), meno di sette euro nette ogni ora di lavoro?  Gli altri 9,58 euro orarie, tolti i versamenti fiscali e contributivi minimi del contratto a progetto, dove vanno a finire?
Sommando questi euro e queste ore per tutti gli istituti rimane una somma enorme che non arriva agli operatori.
Le famiglie dei disabili e i dirigenti scolastici, e l'assessore stesso, sono a conoscenza di queste cose?
Ma veniamo ad un altro punto: i tempi di erogazione dei fondi: Una circolare della Provincia di Roma prevederebbe la liquidazione alle scuole del 40% dei fondi annuali per l'assistenza specialistica entro un mese dall'inizio dell'attività. Lo ha detto pubblicamente l'assessore e nessun dirigente scolastico presente ha obiettato nulla.
Per fortuna, un assistente, avendo udito tale affermazione, si è fatto avanti al microfono dicendo: "veramente in alcune scuole gli assistenti non hanno ricevuto neanche lo stipendio di settembre... e adesso siamo a dicembre (...facce sorprese al banco delle presidenza...(?)).
insomma, la scarsa attenzione sociale verso le categorie svantaggiate e improduttive si riflette, purtroppo, anche nel diritto costituzionale allo studio degli alunni disabili.
Quella stessa mentalità che considera residuali questi servizi alla persona traspare dalla mancata valorizzazione e stabilizzazione del personale di assistenza impiegato, dalle mancate verifiche dei progetti, dalla mancata attivazione di un'efficace rete sociale e sanitaria del territorio tra scuole, servizi extrascolastici, enti locali.
Occorre pertanto una nuova filosofia fatta, oltre che di maggiore trasparenza e chiarezza, di maggiore professionalità ed efficienza nel governo della cosa pubblica.  Altrimenti, permanendo tutte queste deformazioni, non si può sbandierare una presunta sensibilità istituzionale alla disabilità e al diritto allo studio.

Domenico Ciardulli  Educatore Professionale Roma

SU UNO SOLO DEI TEMI SOLLEVATI E' GIUNTA LA RISPOSTA

DELL'ASSESSORE CECCHINI ATTRAVERSO LE PAGINE DEL CORRIERE DELLA SERA (LEGGI)

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