Associazione Ex Lavanderia
PER L'USO PUBBLICO, SOCIALE E CULTURALE DELL'EX MANICOMIO S.MARIA DELLA PIETA'
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Comunicato Stampa  3-8-06
 
UN BRUTTO GIORNO PER IL MUNICIPIO 19
La maggioranza di Centrosinistra (tranne Verdi e PRC) boccia la mozione per la legalizzazione della Ex Lavanderia, contraddicendo il Consiglio Comunale e gli impegni presi prima delle elezioni. Si vuole colpire un’esperienza sociale e culturale viva sul territorio proprio dopo che essa ha subito un’aggressione. Questo è l’approccio partecipativo della nuova amministrazione?
 
Non sono bastate le oltre 20 persone presenti (il 3 agosto), la lettera aperta ai Consiglieri, la cartellina con i materiali informativi a convincere i rappresentanti di DS, Margherita, Moderati per Veltroni e Lista Civica a votare a favore di una Mozione che, semplicemente ribadiva la volontà già espressa dal Consiglio Comunale di richiedere la legalizzazione della Ex Lavanderia e l’Assegnazione all’Associazione che da 2 anni ne garantisce la fruibilità pubblica e aperta con oltre 200 iniziative musicali, teatrali, artistiche.
Potrebbe sembrare ovvio, che a fronte dell’aggressione subita il 1 luglio, il Centrosinistra, compatto, avrebbe compiuto un atto di solidarietà ribadendo cose già dette (ma purtroppo non praticate) e operando perché le attività culturali, volontarie, gratuite e pubbliche potessero svolgersi in una condizione meno precaria e difficile.
Invece no. Il Centrosinistra municipale (tranne Verdi e PRC) si scopre, oggi, così legalitario da dimenticare gli impegni presi.
Dimenticano, i consiglieri, che alcuni di loro, compreso il Presidente Lazzara, erano in prima fila a farsi ritrarre dai fotografi all’interno della Ex Lavanderia il 1 marzo 2005, insieme a Piero Marrazzo e ad applaudire quando, di fronte a 200 persone, il futuro Presidente della Regione dichiarava la necessità di legalizzare al più presto l’esperienza della Ex Lavanderia.
Ma si sa, esiste un’etica a targhe alterne, una per i periodi preelettorali ed una per quando le elezioni sono finite; una per quando si è all’opposizione ed una per quando si governa.
Come Associazione Ex Lavanderia non possiamo che rammaricarci di questa degenerazione della politica locale ed augurarci che i livelli cittadini e regionali non seguano questo brutto esempio.
Non possiamo che ritenere un gran brutto inizio quello espresso dal Delegato alla Partecipazione (e capogruppo dell’Ulivo) che dovrebbe essere il primo a difendere le esperienze sociali e culturali ed a garantire la trasparenza e la coerenza dei comportamenti politici.
Soprattutto riteniamo veramente ipocrita il voto di astensione che ha prodotto la bocciatura della mozione senza neanche assumersene la responsabilità diretta, lasciando fare il “lavoro sporco”  al Centrodestra per ovvi motivi.
Ci auguriamo che il "legaritarismo" espresso oggi verso la Ex Lavanderia si confermi quando il Consiglio Municipale sarà chiamato a pronunciarsi sul sistema arbitrario ed illegittimo che caratterizza la gestione ASL del Comprensorio S.Maria a partire dalla dubbia gestione del Padiglione 28, luogo di feste a pagamento, feste di Partito, buffet elettorali, attività private senza che sia chiaro a chi e dove vadano a finire gli introiti (alla Salute Mentale come dice la Legge?) oppure l’inserimento dei pazienti psichiatrici sotto false definizioni per aggirare la Legge Basaglia, o ancora la progressiva devastazione di un Parco Pubblico con l’accesso ormai indiscriminato di automobili o l'uso improprio dei padiglioni ristrutturati con i fondi del Giubileo.
La Ex Lavanderia è quasi l'unica struttura presente al S.Maria che possa rivendicarsi di perseguire la legalità.
Per quanto ci riguarda continueremo la nostra battaglia per l’uso pubblico, sociale e culturale del S.Maria della Pietà, semmai ancora con maggiore forza.
Se mai il tavolo partecipato sull’uso del S:Maria che chiediamo da anni si facesse, sappiano tutti che la legalizzazione della Ex Lavanderia, così come il ripristino degli Ostelli non sarà una merce di scambio per nessuno perché si tratta di impegni già presi e che, semplicemente attendono che qualcuno faccia il lavoro per cui è stato eletto ed è pagato: rispettarli.