Si diffonde sempre di più l’uso e l’abuso di sostanze psicoattive nel mondo dei giovani e degli adolescenti.
Lo dimostra la statistica preoccupante che registra un numero crescente di giovani i quali, dopo aver assunto sostanze stupefacenti, ricorrono alle cure degli ospedali, agli interventi dei loro medici e a quelli del pronto soccorso.
Il pericolo più grave è la tendenza a mischiare le droghe più varie, come acido e/o coca e/o metamfetamina.
Miscugli anche più complessi verso cui, spesso, non si riesce a trovare antidoti idonei a salvare una vita o evitare danni irreversibili.
E sotto l’effetto di queste droghe abbinate all’alcol che si è consumato il delitto in un condominio della zona collatina di Roma: Tortura e sevizie su un ragazzo di 23 anni ucciso a coltellate e colpi di martello.
“Volevamo vedere l’effetto che fa”. È questa l’agghiacciante confessione – riportata dal Messaggero – fatta ai carabinieri di Roma da uno dei due autori.
“Dopo avere assunto quasi dieci grammi di coca – svela – abbiamo siglato un patto, decidendo di uccidere qualcuno. Abbiamo chiesto a Luca di raggiungerci a casa mia.
Non so perché lo abbiamo fatto, eravamo in preda al delirio“.
La Scuola non può ignorare quanto avviene e dovrebbe attivare tutte le sue risorse per informare e formare i propri studenti sui rischi derivanti dall’uso e abuso di queste sostanze.
Così come si portano avanti positivi progetti contro il bullismo e il ciberbullismo spesso con l’ausilio di personale della Polizia postale, andrebbero incrementati i progetti rivolti agli adolescenti, sia per la prevenzione e protezione dalle “iniziazioni”, sia per l’avvicinamento dei consumatori abituali con strategie finalizzate alla riduzione del danno.
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