BEPPE GRILLO SU CIVITAVECCHIA (VIDEO)       CARBONE PULITO ? (VIDEO_SCIENTIFICO)

 

Appello del popolo no coke per la manifestazione del 23 giugno 2007 a Civitavecchia

 

La battaglia dell’Alto Lazio contro la riconversione a carbone della Centrale Enel di Torre Valdaliga Nord a Civitavecchia  è una battaglia che ci parla di popolazioni che vogliono difendere il proprio diritto alla salute, che vogliono poter determinare  il proprio futuro ed influire sulle scelte che vengono attuate sul territorio; ma è anche una battaglia che ci parla della necessità di un modello di sviluppo altro che inverta la tendenza autodistruttiva intrapresa dal genere umano.

 

Per questo chiediamo che la nostra lotta venga assunta come la lotta di tutte e di tutti  e  chiamiamo, uomini e donne, movimenti, comitati territoriali, forze politiche, sociali, sindacali ed istituzionali  a manifestare nuovamente al nostro fianco.

 

Il carbone è il combustibile che, a parità di energia prodotta, libera nell’aria la maggior quantità di anidride carbonica, gas climalterante per cui ormai tutti gli organismi internazionali stanno lanciando l’allarme. Non è un caso che l’Europa abbia deciso di continuare a ridurre l’uso del carbone.

Autorizzare la conversione a carbone della centrale di Civitavecchia,  che produrrà 10 Mt/a circa di anidride carbonica, significa andare contro le decisioni europee, contro la logica del Protocollo di Kyoto e contro lo stesso Programma di governo dell’Unione; significa scaricare i costi dell’anidride carbonica sugli italiani ed  annullare gli effetti positivi delle tante altre iniziative e politiche messe in atto per contrastare il riscaldamento globale: quello che oggi viene considerato da tutti gli esperti la principale minaccia per il futuro dell’umanità.

 

Dopo anni di lotte, grazie alla determinazione di alcune cittadine e cittadini di Tarquinia che hanno avviato una forma estrema di protesta quale lo sciopero della fame ad oltranza, ed alla  mobilitazione di grande parte della popolazione dell’Alto Lazio che ha portato alla occupazione delle aule consiliari e all’istituzione di presidi permanenti, si è avviata una nuova stagione di ascolto da parte delle istituzioni.  I comuni dell’Alto Lazio, le province di Roma e Viterbo, la Regione Lazio e lo stesso Ministro dell’Ambiente,  hanno inoltrato al Ministro Bersani la richiesta di riapertura della Conferenza dei Servizi.


Le argomentazioni di tali richiesta sono ormai note in ogni sede:

 

Insostenibilità sanitaria: la riconversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord comporterà l’immissione in atmosfera di 8.400.000 mc di emissioni l’ora per 7000 ore l’anno nelle quali sono presenti tonnellate di ossidi di zolfo, di ossidi d’azoto, e di polveri unitamente ad altri inquinanti quali cadmio, cromo, arsenico, ammoniaca, nichel, mercurio etc. e a tonnellate di radionuclidi, ovvero particelle radioattive presenti nel carbone e nelle polveri prodotte dalla combustione.

Tutto ciò in un territorio la cui situazione sanitaria, in varie  perizie e studi, viene definita compromessa per l’incidenza di alcune patologie per le quali è accertato dal punto di vista scientifico il ruolo delle esposizioni ambientali (tumore polmonare, tumore della pleura, malattie renali e patologia respiratoria in ambito pediatrico).

 

Lacune autorizzative: il collegio peritale incaricato dal Tribunale Civile di Civitavecchia nell’ambito della causa intentata da Comune di Ladispoli e Provincia di Roma contro ENEL ha definito la Valutazione di Impatto Ambientale incompleta, poco informativa e dunque non affidabile.

Il potenziale impatto della centrale a carbone di Civitavecchia è senza dubbio di portata regionale e nazionale; al contrario nella Conferenza dei Servizi propedeutica al completamento dell’iter autorizzativo ha partecipato il solo comune di Civitavecchia. E’ quindi necessaria una nuova valutazione di impatto ambientale estesa all’intero territorio interessato ed all’economie in esso presenti (agricoltura, pesca, turismo etc.).

 

La riconversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord si deve e si può fermare; il tentativo, peraltro falso, di affermare che ormai la realizzazione è giunta alle ultime fasi è tesa solo ad ingenerare una rassegnazione che chi lotta per il diritto alla vita, come le popolazioni dell’Alto Lazio, non può comunque accettare.

La grande campagna mediatica di disinformazione lanciata da Enel, fino ad arrivare a scrivere nelle case di ogni singolo cittadino ed a strumentalizzare il disagio dei lavoratori costretti a lavorare nella precarietà, con turni massacranti e in assenza di sicurezza, il silenzio assordante a cui si sono uniformati quasi tutti i mezzi di stampa, dimostrano come le nostre argomentazioni abbiano la forza della scienza e della verità e quanto la mobilitazione dei cittadini possa avere la forza di cambiare il corso delle cose.

 

Noi non ci fermeremo; né ci fermeranno gli atti intimidatori come l’incendio apposto al nostro presidio permanente.

 

Continueremo a combattere fino ad  minuto dopo che la riconversione a carbone della centrale non sarà scongiurata.

 

Il 23 giugno una nuova grande manifestazione animerà il nostro territorio.

 

Uomini, donne, comitati, movimenti, forze politiche e sociali, istituzioni saranno insieme per ribadire il no alla riconversione a carbone della centrale ENEL di Civitavecchia, per ribadire  che è ora di invertire la tendenza e di uscire, definitivamente e nel breve periodo, dalla produzione di energia da fonti fossili.

L'energia che vogliamo è quella che viene dal sole e dalle fonti rinnovabili: bene comune, da risparmiare, utile per una diversa economia e una diversa società e non quella che inquina e serve solo ai profitti di chi non ha alcun rapporto con il nostro territorio.

 

Saremo in piazza per difendere la nostra salute, il nostro territorio, la nostra economia.

 

Saremo in piazza per dire al Ministro Bersani che la riapertura della conferenza dei servizi è un atto di responsabilità dovuto nei confronti di una popolazione che subisce una pesante servitù energetica da circa 50 anni, per ricordargli che è ora che si inizi a parlare di programmazione, a quantificare i fabbisogni energetici per affrontare la questione nei suoi termini reali; di efficienza e risparmio energetico, di programmi per un nuovo patrimonio edilizio con bassa dispersione e per lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili, di investimenti per la ricerca e l’innovazione e per ricordargli che ogni scelta effettuata non può prescindere da quanto espresso dalle popolazioni interessate.

 

Per questo la nostra lotta è di tutte e di tutti  quanti si battono per un diverso modello di economia dove i bisogni dei territorio e delle popolazioni siano l’unica centralità.

Chiamiamo tutti a partecipare, ad aiutarci a combattere una scelta che vuole riportarci nel medioevo tecnologico e chiediamo a quanti nono potranno essere presenti di attivare iniziative di supporto sui propri territori.

 

Abbiamo una sola Terra ed abbiamo il dovere di consegnarla ai nostri figli così come l’abbiamo ricevuta.

 

                                                                  Movimento No Coke Alto Lazio

 

Per adesioni

Nocoke.23giugno@libero.it

 

 

 

Prime adesioni:

Nodo Ambientalista della Sinistra Europea, C.Vecchia; Associazione TNT, C.Vecchia; DS e Sinistra Giovanile di Ladispoli e Cerveteri; Verdi Tarquinia (VT);Verdi Viterbo;LAV Tarquinia (VT); LAV Lega Anti Vivisezione Nazionale;Gianni Naggi, resp. Naz.le Energia PRC; Manlio Luciani;”Movimento un altro mondo è possibile" Allumiere; Associazione culturale Canapa Live;Confederazione Cobas;Cantieri sociali;

 

 

 

 

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