Segnaliamo un episodio molto grave in corso nel territorio
comunale di Roma.
Grazie per l'attenzione.
Simone Paoletti
per info:
3493516097
E il cemento sconfinò sul verde pubblico
Il Comune di Roma ha autorizzato un'enorme costruzione su un
terreno vincolato a verde pubblico dal nuovo Piano Regolatore.
Accade a Finocchio su via di Rocca Cencia dove è in allestimento un nuovo
quartiere di 2.000 abitanti ("Piano di zona c25 Borghesiana-Pantano"), che
certo non aiuterà la disastrosa condizione legata a traffico, inquinamento e
disservizi. Due i cantieri attualmente in opera, di cui uno risulta
interamente sconfinato nell'area limitrofa stabilita "verde pubblico e servizi
di livello locale".
Al posto di un giardino, di panchine, di alberi e di un'auspicata pista
ciclabile troveremo un edificio di circa 13.000 metri cubi di cemento, lungo
75 metri. Tale è la disinvoltura con cui le imprese costruttrici e
l'amministrazione locale calpestano le regole che dovrebbero garantire ai
cittadini la fruizione di aree destinate allo svago e ai servizi. Regole
impalpabili in periferia dove, al contrario di quanto afferma
l'amministrazione Veltroni, l'unica risorsa resta, come non mai, quella della
rendita immobiliare e dell'incetta dei terreni ad opera di avidi speculatori.
Grazie a questa logica gli spazi per la colletività si vanno drasticamente
esaurendo, occupati da palazzine, centri commerciali e automobili. Salvo
interventi di artificieri, le aree necessarie per realizzare una rete
efficiente di trasporto pubblico, un metodo di mobilità alternativa, un
sistema ambientale di parchi pubblici, non si troveranno più. Sono state
mangiate e c'è chi è ingrassato insieme al PIL di questa periferia,
che si identifica sempre più nelle code di automobili, di TIR, negli invasivi
centri commerciali, nelle endemiche agenzie immobiliari, con le loro
infestanti pubblicità abusive, che deturpano impunemente financo la
segnaletica stradale.
Malgrado l'insistente propaganda buonista, vediamo poco o nulla andare in
direzione di una città sostenibile, a misura d'uomo, di bambino, di pedone.
Abbiamo assistito all'adozione di un piano regolatore irrazionale, che in
assenza di un comprovato incremento demografico ha programmato 65 milioni di
metri cubi di cemento, di cui metà residenziali. Abbiamo documentato alla fine
del processo di approvazione dello stesso, una moltiplicazione delle aree
edificabili a scapito di quelle inizialmente destinate a verde e servizi:
almeno una decina di ettari solo a Borghesiana-Finocchio, mentre quelli
superstiti rimangono sulla carta, come l'area oggetto di questa denuncia, su
cui oltre allo sconfinamento del nuovo quartiere, sussistono una ventina di
edifici privati con relative recinzioni. Verde fittizio, che tuttavia torna
utile a una propaganda che dipinge Roma come la città più verde d'Europa.
I cittadini percepiscono la falsità di questa informazione, perché conoscono
la pessima qualità di vita cui le scelte dell'amministrazione li ha obbligati.
Ma non è facile trovare la forza di ribellarsi, di organizzarsi, specie alla
sera quando si rincasa stanchi e giustamente bisognosi di svago, dopo otto ore
di lavoro e quattro di traffico. Non è facile, ma crediamo neanche
impossibile. Siamo ancora qui, per cercare di dimostrarlo.