Da Il Manifesto del 3 agosto 2007

 

Amianto La procura di Torino chiude le indagini: 2969 morti o malati

 

Eternit, una strage consapevole

 

La messa al bando dell’amianto è uno dei pre-requisiti per entrare a far parte dell’Unione Europea.

Ma anche nei paesi dove la sostanza da tempo è fuori legge di amianto si continua a morire: la latenza del mesotelioma, il tumore della pleura, sfiora i trent’anni.

Lo dimostrano le indagini epidemiologiche e, in parallelo l’inchiesta della procura della repubblica di Torino sul caso Eternit, giunta al giro di boa dell’avviso della conclusione delle indagini, cui seguiranno le richieste di rinvio a giudizio.

Il procuratore  aggiunto Raffaella Guariniello e i pm Sara panelli e Gianfranco Colace hanno “censito” 2.969 morti e malati nei comuni (Casale Monferrato, Cavagnolo, Rubiera, Bagnoli) dove fino alla metà degli anni Ottanta la multinazionale svizzera Eternit produceva in Italia lastre, tegole, tubi di cemento-amianto. Per i due indagati l’accusa è di disastro doloso e omissione dolosa di norme antinfortunistiche. Sono lo svizzero Stephan Schmidheiny e il belga Jean Louis Marie Ghislan de Cartier de Marchienne considerati “effettivi responsabili” della gestione dell’Eternit. La contestazione del dolo indica che gli inquirenti ritengono di poter provare che i vertici della multinazionale non solo erano al corrente della nocività dell’amianto ma l’hanno scientificamente ignorata, facendone pagare le conseguenze ai lavoratori, alle mogli che lavavano le tute, a chi risiedeva nei pressi degli stabilimenti. Degli oltre mille morti o malati censiti a Casale Monferrato, ben 482 non hanno mai varcato i cancelli dell’Eternit. Nel 2001 una colata di cemento ha sepolto la fabbrica ma ogni anno a Casale una trentina di persone muoiono per il “male grigio”.  Il cemento amianto fu brevettato nel 1901. Una manciata d’anni dopo i medici del lavoro un po’ in tutta Europa segnalavano la pericolità delle fibre e delle polveri d’amianto. Nessuno spazio, quindi, per querelle sul nesso causa-effetto.

Il fulcro del processo, se ci si arriverà, sarà il legame di responsabilità e di “continuità” tra vertici della multinazionale e sedi italiane. La difesa sosterrà che non esisteva, l’accusa cercherà di dimostrare il contrario. E a riprova citerà i tanti emigrati italiani morti d’amianto nelle fabbriche svizzere dell’Eternit.   M.Ca

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A ROMA IL SINDACO  VELTRONI

HA INAUGURATO UN PARCO PUBBLICO VICINO A QUINTALI DI ETERNIT VEDI LE FOTO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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