LA CENTRALE A CARBONE E I BAMBINI DI CIVITAVECCHIA
APPELLO GIUNTO VIA EMAIL
Dopo circa
20 anni che seguo bambini affetti da asma bronchiale non riesco a nascondere la
delusione più completa verso questa società.
La scienza ha fatto progressi enormi nella cura delle patologie infantili
riducendo la mortalità nei paesi più sviluppati a livelli impensabili fino a
poco tempo fa. I reparti ospedalieri di ricovero per bambini, una volta
affollati per l'elevato numero di piccoli malati, oggi hanno pochi pazienti.
Di fronte a questo successo della Medicina la risposta della società è
ripugnante: l'uso del carbone come combustibile. In una città come Civitavecchia
dove è già molto alta l'incidenza delle patologie respiratorie infantili, dove
l'inquinamento industriale ha inciso fortemente sullo stato di salute della
popolazione, i responsabili vedono senza guardare, odono senza ascoltare, si
nascondono e imperano, tiranni, seguendo un unico obbiettivo: il lucro.
Cos'altro può suscitare nell'animo una notizia come quella da poco pubblicata
sugli effetti del carbone nei bambini.
Uno studio effettuato dal prof. Dubnov ha dimostrato che l'inquinamento
dell'aria causato da una centrale a carbone, sebbene nei limiti di legge, ha un
effetto negativo sulla maturazione e la crescita polmonare dei bambini che
vivono nella stessa area (Environ Res 2006,4).
Il tessuto polmonare sin dalla nascita è in via di accrescimento e
rimodellamento. L'80 % degli alveoli polmonari si forma durante la crescita e lo
sviluppo del polmone continua fino all'adolescenza.
L'inibizione dello sviluppo completo dei polmoni comporta una riduzione del
tessuto polmonare, indispensabile per un corretto scambio di ossigeno ed
anidride carbonica. Ricercatori dell'Università della California hanno scoperto
che un minor sviluppo del polmone può causare alterazioni secondarie a livello
del sistema nervoso centrale (Children at Risk
http://www.clnatf.org/publications/reports/children_at_risk.html).
La preoccupazione per i risultati di questo studio si aggiunge a quella per le
conclusioni di altre recenti ricerche. Alcuni noti scienziati hanno preso in
esame un gruppo di bambini, senza alcun sintomo a carico delle vie respiratorie,
tra i quali alcuni di appena 3 mesi di età ed hanno dimostrato che tutti questi
innocenti avevano un deposito carbonioso nei polmoni (Thorax 2001;56-12;932).
A Roma è stato dimostrato che il numero dei ricoveri di bambini affetti da
polmonite aumenta in rapporto all'innalzamento dei livelli di inquinamento
atmosferico (Eur Respir J 2001;17;1143-50).
Come si rimane dopo essere a conoscenza di queste ricerche.
Molti scrolleranno le spalle, ignavi, mormorando "Tanto non c'è più niente da
fare"; altri si chiederanno "Ma cosa possiamo fare?"; pochi, ma onesti,
continueranno a lottare ed a difendere quella dignità che, aimè, molti hanno
svenduto.
Dr. Giovanni Ghirga Pediatra
Portavoce Coordinamento dei Comitati dei Medici del Comprensorio di
Civitavecchia per l'Ambiente e la Salute