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                                   Roma,    3 marzo ’07

 

POVERI PARCHI REGIONALI

 

SE 10 ANNI VI PAIONO POCHI PER LA DEFINIZIONE E APPROVAZIONE DEI PIANI DI ASSETTO

 

La stragrande maggioranza dei Parchi Regionali a 10 anni dalla loro istituzione (legge regionale 29/97) è sprovvista del Piano d’assetto, che secondo la legge l’ente di gestione doveva predisporre e inviare alla Regione entro nove mesi dall’insediamento degli organi dell’ente.

 

La mancanza di questo fondamentale strumento di gestione del territorio dà fiato agli avversari dei Parchi che accusano l’istituzione dei Parchi di aver creato soltanto vincoli e di non aver promosso le attività di promozione sociale ed economica compatibili con l’esistenza dei Parchi stessi.

 

La mancata definizione del perimetro definitivo dei Parchi, che il Piano d’assetto avrebbe dovuto stabilire, ha alimentato e sta alimentando aspettative e richieste di riduzione del perimetro provvisorio dei Parchi, che spesso sono già il risultato di  discutibili compromessi, operati per non deludere le pretese edificatorie di proprietari di terreni, di costruttori e delle Amministrazioni  loro amiche.

Chiediamo che si provveda al piu’ presto all’approvazione definitiva dei piani di assetto con la piu’ larga partecipazione delle associazioni, comitati e cittadini

 

SE 1 ANNO E NOVE MESI VI PAIONO POCHI PER LA NOMINA DEI PRESIDENTI DEI PARCHI

 

La legge regionale 29/97, modificata dalla l.r. 10/03, stabilisce che il Consiglio direttivo, compreso il Presidente, deve essere rinnovato entro quarantacinque giorni dalla data di insediamento della nuova Giunta regionale. Ebbene di giorni ne sono passati ben seicentotrentacinque.

Sebbene sembri che finalmente la nomina dei Presidenti sia in dirittura d’arrivo, non sono da escludere altri colpi di scena, quale quello della sostituzione in corsa del candidato dato per certo per il Parco di Veio Marco Di Fonzo con Fernando Petrivelli, di cui evidentemente l’organizzazione del convegno “Rilanciare le aree protette regionali” non ha potuto tener conto.

A questo si aggiungono i dubbi di irregolarità procedurali e sostanziali avanzati dall’Associazione VAS-Verdi Ambiente e Società, che se non adeguatamente chiariti potrebbero inficiare gli atti fin qui compiuti.

Chiediamo di concludere subito il procedimento di nomina dei consigli direttivi

 

Una considerazione di carattere generale si può trarre da queste vicende: il semplice cittadino che non rispetta i termini di legge viene tartassato da sanzioni amministrative e penali, mentre i responsabili della Pubblica amministrazione possono dilatare a loro piacere i tempi di adempimento senza degnarsi di spiegarne i motivi ai cittadini e senza che sia prevista alcuna sanzione a loro carico.

 

SE VI PARE CHE IL PRESIDENTE MARRAZZO ABBIA MANTENUTO GLI IMPEGNI ASSUNTI CON IL SUO PROGRAMMA ELETTORALE IN TEMA DI PARTECIPAZIONE

 

“c’è bisogno di un nuovo modo di governare, di nuove forme di partecipazione democratica per la costruzione di una regione dei cittadini di tutti i cittadini, anche di quelli che non hanno voce a cominciare dai bambini e dagli adolescenti per i quali daremo attuazione al Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza per rappresentarne interessi e opinioni.  Costruiremo processi partecipativi e li individueremo come forma privilegiata dell’azione di governo, adotteremo la carta dei diritti comunicativi”. (dal Programma Elettorale del Presidente Marrazzo).

 

La realtà è ben altra: non solo non è stato costruito alcun processo partecipativo e non è stata adottata alcuna carta dei diritti comunicativi, ma ai cittadini è negato perfino di prendere visione dei progetti di rilevante impatto ambientale quali quello del Corridoio intermodale Roma-Latina, che impatta sul parco di Decima Malafede, quello delle complanari dell’A 24 Roma-L’Aquila, che pone a rischio una delle zone più delicate e preziose del Parco dell’Aniene, quello del Parcheggio dentro il Pincio, che oltre a manomettere uno dei più prestigiosi e noti siti di Roma, è destinato a richiamare altro traffico privato nella Città storica.

Le Amministrazioni del Lazio, Regione e Comune di Roma, si stanno comportando in modo illegale violando il diritto dei cittadini a partecipare alla gestione della cosa pubblica sancito dal Regolamento della Partecipazione del Comune di Roma, dalla normativa nazionale e dalle direttive europee.

Chiediamo che sia ripristinata l’agibilità democratica e sia consentito ai cittadini di esercitare il diritto alla partecipazione anche attraverso l’istituzione della Casa della città

 

SE VI PARE CHE IL PTPR-PIANO TERRITORIALE PAESISTICO REGIONALE DEBBA SALVAGUARDARE LE AREE DI PREGIO NATURALISTICO, STORICO E ARCHEOLOGICO OVVERO PREOCCUPARSI DI REPERIRE ALTRE AREE DA CONCEDERE ALLA SPECULAZIONE EDILIZIA

 

La Repubblica del 22.2 ha dato notizia della prossima presentazione in Giunta Regionale del PTPR-Piano Territoriale Paesistico Regionale, da cui dipende la tutela e salvaguardia delle aree di pregio di Roma e del Lazio.

In particolare per quanto riguarda Roma lascia perplessi il fatto che quale conseguenza del piano vengano individuate - sempre secondo quanto riporta La Repubblica – ben 30 "nuove" aree per l'edilizia popolare sulle quali presumibilmente non si è potuto fino ad ora edificare per i vincoli dei 15 PTP di Roma vigenti in base alla legge regionale 24/98.

Chiediamo che venga subito reso pubblico il progetto del nuovo PTPR con le osservazioni dei Comuni, in particolare del Comune di Roma e che si apra un confronto con le associazioni, comitati e cittadini