RESIDENZE SANITARIE ASSISTITE
LE NUOVE TARIFFE DELLA REGIONE LAZIO
28 dicembre 2006. Il costo che le famiglie devono sostenere per le persone non autosufficienti, anziane o comunque disabili, è un costo molto alto, crescente e difficilmente sostenibile. Secondo lo studio commissionato dalla Presidenza del Consiglio nel 1999 circa 2 milioni di famiglie italiane “sono scese sotto la soglia della povertà a causa delle spese sostenute per la cura di un familiare affetto da malattia cronica”
LA REGIONE LAZIO HA DECISO GLI AUMENTI SENZA CONSULTARE PREVENTIVAMENTE LE ASSOCIAZIONI DI TUTELA DEI CITTADINI
* I numeri in neretto dopo le frecce indicano le nuove tariffe: agli aumenti a carico delle famiglie corrispondono le diminuzioni a carico della Regione
CAPIENZA RSA |
60 POSTI LETTO |
80 POSTI LETTO |
120 POSTI LETTO |
QUOTA GIORNALIERA A CARICO UTENTE |
da euro 28,41 → a 46,20 |
da euro 25,82 → a 41,65 |
da euro 25,82 → a 40,56 |
QUOTA GIORNALIERA A CARICO REGIONE LAZIO |
60 POSTI LETTO |
80 POSTI LETTO |
120 POSTI LETTO |
RSA I° LIVELLO |
da euro 63,98 → a 46,20 |
da euro 57,47 → a 41,65 |
da euro 55,31 → a 40,56 |
RSA II° LIVELLO |
da euro 74,83 → a 51,60 |
da euro 69,41 → a 47,62 |
da euro 66.70 → a 46,28 |
RSA III° LIVELLO |
da euro 89,48 → a 58,95 |
da euro 83,50 → a 54,66 |
da euro 77,54 → a 51,68 |
LE NORME FANNO RICADERE SUI PARENTI DEGLI ANZIANI E/O DISABILI IL PESO DEGLI AUMENTI
Decreto Leg.vo 130/2000
Il Decreto 130 disciplina le modalità di calcolo dell’ISEE e, a quel fine, sostiene che per l’anziano non autosufficiente vada calcolato un ISEE a sé, scorporando la sua posizione economica da quella dei familiari.
Sostiene, poi, che gli “Enti erogatori” (ad es. le case di riposo) non possano sostituirsi al ricoverato nel richiedere il pagamento degli alimenti ai parenti obbligati; quindi le case di riposo, quando il reddito del ricoverato non basta a pagare tutta la retta, non dovrebbero, come invece fanno, rivolgersi ai parenti ma dovrebbero rivolgersi al Comune.
È il Comune che ha l’obbligo (previsto da diverse disposizioni di legge) di integrare la retta e poi rivalersi sui parenti. Questo è quel che dicono le norme e quindi occorre molta prudenza quando si sente dire che i parenti dell'anziano e/o disabile non sono tenuti a pagare.
DPR. 14.1.1997
"...Le RSA sono destinate a soggetti non autosufficienti non curabili a domicilio, portatori di patologie geriatriche, neurologiche , neuropsichiatriche stabilizzate. Sono da prevedere: ospitalità permanenti, di sollievo alla famiglia non superiori ai 30 giorni, di completamento di cicli riabilitativi eventualmente iniziati in altri presidi....."
DPCM 14.2.01
disciplina, per tutti questi casi, come ripartire la spesa in modo percentuale. Per le case di riposo la suddivisione stabilita è al 50% (da calcolarsi non per ogni singola RSA ma a livello regionale).
Quindi metà della spesa è a
carico del servizio sanitario regionale e metà è a carico dei ricoverati (e per
quanto da loro non pagato, a carico dei parenti e dei Comuni).
È probabile che, in considerazione delle condizioni di salute particolarmente
gravi di gran parte dei ricoverati, questa suddivisione al 50% sia da rivedere e
sia da aumentare la quota a carico del servizio sanitario.
Nel Lazio, per quanto riguarda le RSA, la tendenza sembra essere inversa: auto-sgravi per il servizio sanitario e aumenti a carico degli utenti e delle loro famiglie.
LA NUOVA FINANZIARIA
PREVEDE UN ESIGUO FONDO PER LA NON
AUTOSUFFICIENZA...
Le risorse andranno utilizzate con equilibrio prevedendo, a fianco del
finanziamento dei ricoveri in RSA, anche un sostegno alla domiciliarità: la
maggioranza degli anziani non autosufficienti (anche malati gravi e gravissimi e
moltissimi ammalati di Alzheimer) non sta in casa di riposo, sta in casa
propria, col sostegno dei familiari e a totale carico dei parenti, con costi
spesso molto superiori alle rette. Se le poche risorse disponibili venissero
utilizzate solo per i ricoveri in RSA e nemmeno per i più bisognosi sarebbe
davvero una doppia ingiustizia.