CORRUZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Nella relazione del presidente della Corte dei Conti, Francesco Staderini, si coglie l'ampiezza di questo fenomeno: "La rilevanza numerica che hanno assunto i giudizi di responsabilità riguardanti fatti già oggetto di accertamenti da parte del giudice penale in materia di peculato, di fatti correttivi, di appropriazione indebita, spesso connessi ad attività di verifica fiscale o do appalto di opere pubbliche o pubbliche forniture - dice Staderini - alcune pronunce, poi, hanno riguardato la problematica del conferimento di incarichi di studio e consulenza a soggetti estranei all'amministrazione, accertando l'esistenza di notevoli danni erariali per il mancato utilizzo del personale e delle strutture interne all'organizzazione".

 

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Nuovi limiti per la cannabis ad uso personale.

Il Ministro della Salute Livia Turco ha emanato lunedì scorso, di concerto con il Ministro della Giustizia e sentito il Ministro della Solidarietà Sociale, un decreto ministeriale con il quale viene innalzato da 500 a 1.000 milligrammi il quantitativo massimo di cannabis espresso in principio attivo, detenibile ad uso esclusivamente personale. Pertanto i cittadini che saranno trovati in possesso di quantitativi al di sotto di tale limite potranno essere oggetto solo di sanzioni amministrative, senza incorrere nella presunzione di spaccio e nei provvedimenti punitivi che, in base alla legge Fini-Giovanardi, potevano arrivare fino all'arresto e al carcere. Il nuovo valore soglia di 1.000 milligrammi di principio attivo della cannabis deriva dalla moltiplicazione per 40, anziché per 20 come previsto dalla vecchia tabella varata dal precedente Governo, della "dose media singola" che è pari a 25 milligrammi. Si ricorda che, per "dose media singola", si intende la "quantità di principio attivo per singola assunzione idonea a produrre in un soggetto tollerante e dipendente un effetto stupefacente e psicotropo". Il Ministro Turco ha affermato che con questo provvedimento "non si intende liberalizzare l'uso della cannabis, ma far rientrare tali comportamenti nocivi per la salute tra gli atti da prevenire e non da reprimere con pene che possono arrivare fino al carcere".  www.ministerosalute.it