Dal settimanale Vita 29 giugno 2007

Distrutte una ventina di baracche. Ancora incerte le cause

Un incendio di vaste dimensioni si è propagato oggi pomeriggio al campo nomadi di via San Dionigi nella zona sud est di Milano. Il vento ha propagato le fiamme fino al deposito di casse di legno davanti il campo, aumentandone le dimensioni. Al momento sono presenti diverse volanti della polizia, ma le ambulanze inviate sul posto non hanno trasportato feriti. Le fiamme hanno colpito una ventina di baracche e le operazioni di sgombero e di messa in sicurezza del luogo sono ancora in corso. Le forze dell'ordine non sono ancora in grado di determinare le cause dell'accaduto.

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La Gazzetta del Mezzogiorno 25 giugno 2007

Incendio distrugge campo Rom a Foggia Dai primi accertamenti il rogo sarebbe stato accidentale e alimentato dal forte vento e caldo torrido. Nessuno degli occupanti delle dieci baracche è rimasto ferito FOGGIA – Un incendio ha distrutto la baraccopoli di via Sprecacenere, nei pressi del cimitero di Foggia, dove risiedevano una quarantina di nomadi di etnia Rom. Dai primi accertamenti il rogo sarebbe stato accidentale e alimentato dal forte vento e caldo torrido. Nessuno degli occupanti delle dieci abitazioni, costruite con legno e tegole, è rimasto ferito. Sul posto sono intervenute numerose pattuglie di Polizia e Carabinieri ed alcune squadre dei Vigili del Fuoco sono ancora al lavoro per scongiurare il pericolo di nuovi incendi.

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dal sito di cesvot centro servizi volontariato della Toscana

Rogo al campo rom, politici indagati - Da La Repubblica dell’1/03/2007, pag. 24

L´incendio a dicembre a Opera. Nel mirino i leader della protesta contro la baraccopoli: senza nome gli autori materiali

Rogo al campo rom, politici indagati

Milano, sotto accusa consiglieri comunali di An e Lega: 15 perquisizioni

ORIANA LISO
MILANO - Mancava poco a Natale quando il campo nomadi allestito alle porte di Opera andava a fuoco sotto gli occhi di trecento persone che non volevano sotto casa trenta famiglie di rom. Per quella notte di fuoco e di odio razziale, all´alba di ieri, quindici case sono state perquisite e altrettante persone iscritte nel registro degli indagati. Le accuse vanno dall´istigazione a delinquere al danneggiamento aggravato, all´interruzione di pubblico servizio. Tra loro, il capogruppo in consiglio comunale della Lega Nord Ettore Fusco e quello di Alleanza Nazionale Pino Pozzoli, entrambi leader della protesta contro il campo nomadi, contro il sindaco di centrosinistra che l´aveva consentito, contro la Casa della carità (un ente vicino alla Caritas) che si occupava dei 77 rom - più della metà bambini - sgomberati dieci giorni prima da un accampamento abusivo e approdati a Opera. Gli autori materiali dell´incendio che la notte del 22 dicembre distrusse le tende della baraccopoli non hanno ancora un nome: da due mesi i carabinieri del Nucleo informativo di Milano interrogano persone, cercano di ricostruire presenze e responsabilità dirette. Ma poche e incerte sono state le conferme quando si è trattato di fare nomi. Un muro di silenzio ha avvolto la cittadinanza, o meglio, gran parte di essa. Ieri sono scattate le perquisizioni: a essere controllate, le case delle persone riconosciute attraverso video amatoriali, foto fatte con i videofonini o dai fotografi. In tanti avevano simboli leghisti o teste rasate. Mentre poche, pochissime sono state poi le testimonianze. Le immagini mostrano gli indagati che bloccavano il passaggio degli autobus e dei mezzi di soccorso; che trasportano per strada le tende del campo, distruggendole; che incitano, istigano. Per tutti loro non è escluso che il pm Laura Barbaini possa ipotizzare in futuro anche l´accusa di concorso morale nell´incendio doloso. L´indagato più noto, il consigliere comunale Fusco, ha replicato ieri: «Sono un capro espiatorio, quella sera io ero in Consiglio comunale, ho cinquecento testimoni». Le polemiche, sopite dopo che a metà febbraio il campo provvisorio è stato smantellato e le famiglie rom trasferite altrove, sono riesplose ieri. Il sindaco di Opera Alessandro Ramazzotti è incredulo: «Spero che sia dimostrata l´estraneità di queste persone all´incendio, molte di loro le conosco, sono brava gente. Per me chi ha devastato il campo arrivava da fuori». Dal partito di Fusco non sono mancati gli attestati di solidarietà: «Rimaniamo stupefatti per la notizia di questi avvisi di garanzia - ha detto il segretario provinciale della Lega Matteo Salvini - e siamo sicuri del sostegno della Casa delle Libertà e del sindaco di Milano Letizia Moratti». Di «risposta forte delle istituzioni» parla il presidente della Provincia Filippo Penati: «Lo Stato non può accettare nessun caso impunito di sopraffazione, pregiudizio e violenza. Era il presidio, e non i rom, la vera fonte di insicurezza e di minaccia».

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Incendio in campo nomadi nel casertano, Due morti

3 gennaio 2007 alle 13:51 — Fonte: repubblica.it
Due ragazzi, di quindici e sedici anni, sono morti nell’incendio della baracca in cui convivevano a Orta di Atella, nel casertano, si tratta di una coppia di cittadini rumeni di etnia rom, Cristina Mihalache, 15 anni, e Nicolae Ihnuit, 16 anni, che erano giunti nel campo rom da alcune settimane. L’incendio si è sviluppato all’alba per cause ancora da accertare e ha coinvolto la loro baracca e altre due vicine ma non abitate